Il marito di mia madre aveva ricevuto una procura notarile 20 anni fa per motivi a me sconosciuti, visto che mia madre era in ottima salute mentale. Tra loro vigeva la comunione di beni. Quando mia madre si è ammalata di alzheimer il marito ha utilizzato questa procura per operare sul suo c/c personale, utilizzando internet banking e bancomat. È arrivato ad utilizzare la sua liquidazione per estinguere mutuo cointestato. Essendoci conflitto di interesse e essendo sopraggiunta incapacità naturale che ha portato al decesso di mia madre, si può contestare l' operatività del procuratore che ha perso la mia fiducia per motivi gravi e dimostrabili??! Ho peccato di ingenuità e non ho richiesto l' intervento di un giudice tutelare che verificasse e approvasse l' operatività.
Grazie.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Miglior risposta
Questa risposta è stata utile per 0 persone
Sicuramente Lei, quale figlio della defunta, poteva presentare un ricorso affinchè fosse nominato un amministratore di sostegno per Sua madre, e poteva anche sporgere una denunzia per circonvenzione dei persona incapace, che può essere presentata anche se la persona circuita non è stata dichiarata incapace da un Giudice ma versa in condizioni di salute mentale gravi, e Sua madre lo era. Bisogna sapere da quanto tempo Sua madre è morta: se è deceduta da poco si può ancora fare qualcosa.
Cordialmente.
Avv. Giovanni Randon
Doveva ricorrere all'stituto dell'amministratore di sostegno per tutelare sua madre incapace di attendere alle esigenze quotidiane e contestualmente invalidare ogni azione del marito ,il quale per la legge non e' il solo che doveva decidere della sorte di sua madre.
Avv.giuseppa Frazzica
Buongiorno,
se la procura era formalmente valida e non è stata revocata da sua madre, purtroppo poteva ben essere utilizzata. Quanto al Giudice Tutelare, temo che nulla possa fare dopo la morte della mamma (una eventuale procedura di amministrazione di sostegno avrebbe dovuto essere promossa in vita di lei). Sarebbe opportuno valutare se vi siano profili di responsabilità azionabili dagli eredi della signora.
Con i migliori saluti,
Avv. Maria Gabriella Quadri, Milano
Egregio sig.Garramone,
occorre esaminare innanzitutto la procura (contrariamente a quanto talora accade nella prassi, una procura non può rilasciarsi perchè un soggetto non è capace di intendere e volere: anzi, se si trova in quello stato, non potrebbe nemmeno rilasciare la procura). Nel Suo caso, da come è descritto sommariamente, non si pone un problema di validità, ma di comportamento più o meno corretto del mandatario, cioè il marito, e quindi di adempimento o meno del mandato ricevuto.
Se ritiene può contattarmi ai numeri che vede nel sito.
Cordiali saluti
Avv.Andrea Gasperoni