Buonasera,
mio suocero vedovo 72enne, splendida persona e padre esemplare, ha necessità di vendere l'appartamento dove abita perchè ubicato al terzo piano di una palazzina senza ascensore e a causa di qualche problemino di salute iniziano farsi pesanti le scale. Ha tre figli e con due dei quali i rapporti sono splendidi e amorevoli mentre con la terza figlia sono assenti a causa di un allontanamento di quest ultima dalla famiglia senza assolutamente motivi evidenti e comunque non dipendenti dalla volontà del padre e dei fratelli. Ora il problema è che per vendere l'appartamento essendo vedovo ha bisogno del consenso e delle firme dei figli: due sono favorevoli ad essendare quella che è un esigenza del padre mentre per la terza figlia il tutto è riconducibile ad un vile e viscido ricatto pretendendo più del doppio della legittima per dare il suo consenso alla vendita. (mio suocero mai le ha negato quanto per legge le spetta).La mia domanda è questa: non esiste alcuna via alternativa onde evitare di dover sottostare a questo puro e semplice ricatto di figlia ingrata verso suo padre?
Spero di essere stato sufficentemente chiaro e coinciso ringraziando anticipatamente chi potrà dare qualche consiglio e informazione in merito.
Saluti
Stefano
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Miglior risposta
Questa risposta è stata utile per 23 persone
Gentile signor Stefano,
Suo suocero potrà avvalersi di un rimedio efficace al fine di vendere l’immobile, anche senza il consenso dei coeredi. In base a quanto da Lei prospettato e salvo che documenti possano dimostrare dell’altro, l’immobile oggetto di vendita sembrerebbe essere stato acquistato in comproprietà con la moglie defunta. Di conseguenza, in base agli artt. 713 e seguenti del codice civile, ciascuno dei coeredi potrà iniziare un processo civile di competenza del Tribunale per lo scioglimento giudiziale della comunione. Suo suocero è già proprietario di 9/18 dell’immobile, la divisione pertanto riguarderà i restanti 9/18, dei quali a suo suocero spetteranno ulteriori 3/18 per un totale di 12/18 ed a ciascuno dei figli i 2/18 dell’intero immobile. Quindi il problema con la figlia coerede dissenziente riguarderebbe una quota di 2/18 che, alla fine del processo di scioglimento di comunione, sarà determinata dal giudice.
Ovviamente la situazione merita un approfondito esame riguardante anche tutti i documenti esistenti.
Cordialmente,
avv. Giovanni Babino
Sì esiste. Innanzitutto immagino, da quel che racconta, che l appartamento sia in comproprietà fra Suo suocero e i figli il che presuppone la firma di tutti per la vendita Dell intero oppure il padre o qualsiasi altro figlio può chiedere la divisione della comproprietà ma prima deve promuovere una procedura di mediazione e magari li si trova un accordo e si risolve tuttto
Suo suocero dovrà necessariamente procedere con la divisione giudiziale del bene (rectius: della comunione legale sul bene). In tale ipotesi ciascun comunista ( titolare di una quota di proprietà indivisa) non potrà opporsi all'acquisto del bene in favore di uno dei coeredi ovvero alla vendita del bene da parte di terzi. In tale ipotesi ciascun comunista avrà semplicemente il diritto di ricevere una somma corrispondente al valore della propria quota sul bene.
Buongiorno Stefano,
Le suggerisco di seguire i rimedi per prevede la legge in casi simili, ossia divisione giudiziale dell'immobile preceduta dalla mediazione obbligatoria.
Infatti, spesso le c.d. vie alternative portano direttamente nelle mani dell'Agenzia dell'Entrate.....
A Sua disposizione per i necessari chiarimenti.
Saluti.
Avv. Luca Grassini.
Credo che non vi siano molte alternative rispetto al chiedere lo scioglimento della comunione nei confronti della figlia. La domanda di scioglimento in sede giudiziale sarà però receduta dal tentativo obbligatorio di mediazione
Avv. Marco Rigoni
Ci potrebbe essere un rimedio giudiziale che le potrò spiegare più dettagliatamente solo una volta che avrò dati esaustivi. A tal fine può contattarmi direttamente. Cordiali saluti. Avv. Piero Giuliotti
Buongiorno
Si deve rivolgere ad un legale della sua città ci sta un modo ma si deve parlare da vicino .Resto a sua disposizione per ogni chiarimento.
DISTINTI SALUTI
AVV.Giovanna Oriani