violenza emotiva, psicologica ed economica sul figlio adulto

Inviata da Davide Mezzetti. 28 apr 2017 Violenza domestica

Salve è un po difficle spiegare il tutto in modo chiaro e logico perchè è una situazione familiare complicata che si potrae nel tempo (e forse nelle generazioni). Mi chiamo Davide, ho 34 anni e ho vissuto gli ultimi 4 anni a Malta. Ho un passato di uso di stupefacenti in età adolesienziale e soffro di depressione da almeno 15 anni. Sono sempre stato allontanato dai dottori ed è solo quando mi sono trovato a pensare al suicidio (dopo pochi mesi che mi trovavo a Malta) che mi sono rivolto ai medici locali. Da allora psicofarmaci, antidepressivi e cure "appropriate". Non sono mai riuscito ad affermarmi nel lavoro (al massimo sono riuscito a mantenere una posizione per 6 mesi) e ho da sempre difficoltà relazionali, di focus, depressione, stress, ansia. Negli ultimi anni supportato da cure e trattamenti ho appurato di aver elevate capacità intellettuali e la nuova lucidità mentale mi ha permesso di rivalutare la mia situazione, vedendo diverse situazioni di aggressione emotiva e psicologica. Sono, però, dovuto rientrare a casa dei miei genitori perchè impossibilitato a pagare l'affitto, dopo l'ennesimo licenziamento. A tratti sono sopportato economicamente tuttavia ho osservato (da quando rientrato in Italia) continui tentativi di manipolazione emotiva e psicologica. Continui attacchi di rabbia da parte di mio padre, insulti e maledicenze. Ho tentato in diversi modi "pacifici" di far rispettare i miei diritti ma vengo sempre temporeggiato con scuse e dialoghi confusi che non portano a nulla. Mia madre ha continuamente cercato di manipolarmi facendo leva sul fatto che ho assunto droghe e gli ho fatti sentire male e che avendole prese sono mentalmente instabile. Mio padre ha da sempre attacchi di rabbia nei confronti di chiunque con violenti scatti di ira che sfociano in insulti e urla spesso immotivate. Loro continuano a dire che è il loro carattere e quando cercavo di parlarne venivo prima aggredito e poi (nel caso riuscissi a mantenere lucidamente una posizione salda) venivano proposti dei tentativi di corruzione economica. Nell'ultimo anno e mezzo mi è stato diagnosticato un ADHD e con i nuovi farmaci riesco ad essere più lucido. Tuttavia la nuova vicinanza ai parenti mi mette sempre in una condizione di fragilità emotiva e tensione in cui non riesco più a trovare la motivazione per crearmi una vita. Ho creduto di essere riuscito a perdonarli per il loro assenteismo quando ero adolescente ma le loro nuove aggressioni psicologiche e la mancanza di rispetto per i miei spazi interiori è una violenza a cui non riesco più a far fronte. Non ho mai avuto in vita mia un periodo di stabilità o felicità (al di là degli alti e bassi della vita normali), non ho mai avuto una relazione (patner o amici) sana e sobria in vita mia, autostima e salute sufficienti per potermi creare una vita mia. Loro continuano a farmi pesare il fatto che in famiglia non ci sono soldi e che non sono tenuti per legge ad aiutarmi (essendo maggiorenne) tuttavia tutti i miei parenti hanno case da centinaia di migliaia di euro e mio padre ha addirittura del terreno e due capannoni da 300 mila euro. Anche le cure mediche mi vengono fatte pesare, vengo definito "coglione" e incapace e vengo criticato sui miei sogni e aspirazioni, vengo definito pazzo eppure tutti i dottori che mi seguono mi definirebbero intelligente, creativo e razionale. A Malta avevo iniziate a credere di valere qualcosa ma ora sta tutto svanendo. Non so come muovermi per uscire da questa situazione, ho letto i diritti e doveri dei genitori e figli e credo ci siano grosse mancanze nella mia famiglia che andrebbero bilanciate/colmate. Purtroppo sembrano esserci "panni sporchi" o "scheletri nell'armadio" e io mi ritrovo ad essere "la goccia che fà traboccare il vaso". Gli altri membri della famiglia hanno trovato il loro modo di coesistere con questa situazione ma io non ce la faccio/ non voglio. Cosa posso fare?

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Gentile Davide,
Rispetto a quello che ha raccontato potrebbe inoltrare una richiesta al tribunale ordinario per il riconoscimento di un mantenimento in ragione del diritto agli alimenti dei figli maggiorenni come sancito, dall'art. 30 della Costituzione e dagli art. 147 e ss. c.c. che impongono ad ambedue i genitori l'obbligo di mantenere, istruire ed educare i figli tenendo conto delle inclinazioni e delle aspirazioni dei stessi in proporzione alle rispettive sostanze e secondo la loro capacità di lavoro professionale o casalingo, non prevedendo alcuna cessazione ipso facto per via del raggiungimento della maggiore età.
Inoltre, sotto il profilo penale potrebbe sporgere denuncia per maltrattamenti in famiglia.
Avv. Marina Ligrani

Avv. Matrimonialista MARINA LIGRANI Avvocato a Potenza

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