Ho appena scoperto che mio marito ha una seconda famiglia con altri due figli. Oltre ai nostri due, intendo. Sono 25 anni che mi prende in giro. Altro che viaggi di lavoro! Non voglio il mantenimento o gli alimenti, ho un buon lavoro e non voglio il suo aiuto economico. Me ne infischio. Vorrei solo che pagasse per quello che ha fatto. È utopico farlo finire in carcere?
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Gent.ma Signora,
potrebbe chiedere la separazione con addebito a carico di suo marito e il conseguente risarcimento del danno morale subito.
Nel caso volesse essere seguita in tale procedura non esiti a contattarci,
Buongiorno,
dalla sua comunicazione non emerge se suo marito abbia formalizzato il legame con la seconda famiglia in un matrimonio. In tal caso, solo in presenza di un secondo matrimonio esisterebbe reato di bigamia ex art.556 c.p. In caso contrario non sussiste reato. Potrà comunque separarsi con addebito al marito e richiedere un risarcimento del danno in sede di ricorso giudiziale. Resto a disposizione.
Buongiorno, l'infedeltà coniugale e l'adulterio non sono più reati in Italia. Al massimo Lei potrebbe chiedere l'addebito della separazione. Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti.
Buongiorno,
ritengo che possa agire per separazione giudiziale con richiesta di addebito e risarcimento.
Escludo il carcere in quanto non sussistono presupposti di reato.
Certo, niente carcere, non è previsto come reato. Può solo separarsi chiedendo l'addebito, quindi un risarcimento danni.
L'unico modo per avere un riscatto morale è questo.
Resto a disposizione
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In giurisprudenza (cass. n. 5855/1995) è stato formulato il principio dell'astratta risarcibilità dei danni per violazione dei doveri matrimoniali. Pertanto, in linea astratta può rispondersi affermativamente al suo quesito circa la sussistenza di un suo diritto risarcitorio verso suo marito.
A disposizioni per chiarimenti ed assistenza
Gentilissima Utente,
esclusa ad una prima valutazione la sussistenza di ipotesi di reato e, quindi esclusa la possibilita' che Suo marito vada in carcere, dal punto di vista prettamente civilistico puo' senz'altro promuovere una separazione giudiziale con domanda di addebito e cioe' richiedere al Tribunale di accertare che la violazione degli obblighi matrimoniali da parte di Suo marito ha determinato la rottura del rapporto matrimoniale.Potra' inoltre richiedere il risarcimento di tutti i danni patiti anche dal punto di vista psicologico.
A Sua disposizione per assistenza.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
Concordo con i Colleghi: non si intravedono da quello che ha riferito ipotesi di reato ma vi sono tutti gli estremi per promuovere richiesta di separazione con addebito visto la reiterata violazione del dovere coniugale di fedeltà ed assistenza (stante il tempo sottratto alla famiglia per dedicarsi alle relazioni clandestine).
Se necessita di assistenza sono a Sua disposizione.
Cordiali Saluti
Avv. Riccardo Galli
Ha diritto di risarcimento secondo quanto riferisce, sebbene le circostanze vadano approfondite. Può procedere alla richiesta di una separazione con addebito che avrà svariate conseguenze per suo marito in caso di pronuncia positiva al di là della questione risarcitoria.
Approfondendo le circostanze potranno essere valutate anche ipotesi di reato che al momento non intravvedo.
Le consiglio di muoversi attraverso un legale di fiducia che si occupa della materia.
Cordiali saluti.
Salve signora,
in carcere suo marito non credo che possa finire, essendo il reato di adulterio stato abolito da ormai quasi 50 anni. Sarebbe possibile instaurare un procedimento penale solo laddove risulti che egli, con la sua condotta, non abbia corrisposto alcuna somma per il mantenimento dei figli, rifiutandosi di pagare alcunché. Tuttavia, in ambito civilistico, è possibile ottenere un risarcimento da suo marito, chiedendo una separazione giudiziale con riconoscimento dell'addebito della colpa del naufragio del matrimonio, colpa dovuta in vitù di condotta non rispettosa dei doveri coniugali di cui all'art 143, 2° comma, cod. civ., da parte di suo marito, tra i quali doveri figurano quello alla fedeltà, alla coabitazione, nonchè all'assistenza morale oltre che materiale.
È evidente che, anche a un esame poco approfondito della controversia, risulti lapalissiano come tale condotta di suo marito abbia violato questi obblighi, rendendo di fatto impossibile il sereno prosieguo del matrimonio e causando danni morali e possibili danni psicologici, specie alla prole se minorenne. È possibile, con la domanda di separazione giudiziale con addebito, domandare anche il risarcimento per tali danni, sia par quelli già patiti, sia per quelli futuri ma conseguenza diretta di tale scellerato comportamento. Il consiglio è di rivolgersi a un avvocato esperto in materia e che sappia perfettamente tutti gli orientamento giurisprudenziali recenti emersi in materia, peraltro molto severi con le condotte inadempienti di uno dei coniugi.
Confidando nella completezza e nell'esaustività della risposta,
Studio Legale Scavo, Bari