Vorrei fare causa a "mio padre"
mi chiamo Valentina, ho 25 anni e vorrei fare causa a "mio padre". Ecco qui la vicenda in breve, forse molto simile a tante altre. Ho sempre vissuto con mia madre e mia nonna, mio padre mi vedeva sporadicamente e sempre sporadicamente partecipava alle spese. In casa sua venivo spesso lasciata in sala da sola o con i miei nonni paterni affetti da demenza. Nel 2007 separazione e nel 2009 divorzio consensuale. Mio padre nel corso degli anni si fa diminuire progressivamente il mio assegno mensile (lui dice per motivi di salute anche se posso tranquillamente dimostrare che frequenta mostre di cani o eventi simili e che dorme fino alle 10 del mattino), inoltre preso dall'ira, afferma che si vede "costretto a rinunciare alla patria potestà", ovviamente era un'affermazione campata in aria per far pena. Non rinuncia a nulla e, ormai grandicella cerco di riavvicinarmi nuovamente a lui. Dico nuovamente, perché spesso spariva per mesi sebbene abitasse a 500 metri da me. Io l'ho sempre cercato ma pochi mesi dopo il mio 18° compleanno sparisce di nuovo. Dopo vari tentativi e stanca della situazione decido di affrontare la mia vita senza cercarlo più. D'altronde è lui il padre e uomo maturo di 60 anni, non io. Premettendo che già all'epoca avesse un debito importante per gli assegni da me non percepiti, da quel momento, ovviamente, non ricevo più una lira da lui, sebbene io sia all'università e cerchi di aiutare mia madre con qualche lavoretto saltuario (per lo più piccole mance e lavoretti online, circa 200 euro al mese o meno). Nel frattempo mia nonna muore (neanche mezza condoglianza da parte sua) e mia madre si ammala gravemente ed è tutt'oggi sotto cura. Le mie richieste sono:
- far decadere la patria potestà/farmi disconoscere (conosco già l'infondatezza della mia richiesta ma se ci sono delle vie traverse sono disposta ad affrontarle, arrivando addirittura a metterlo alle strette)
- aggiungere il cognome di mia madre
- far sì che, in caso di mia morte prematura (postuma a quella di mia madre) lui non metta le mani sull'eredità che i miei nonni hanno fattto tanto fatica a raccogliere (o il meno possibile, mi disgusta tale idea) e quindi mi ricollego al primo punto
- farmi versare tutti gli arretrati che mi deve + danni morali/esistenziali (è una richiesta minore anche se dovrebbe essere la prima della lista ma, come può capire, la mia richiesta è più emotiva e morale che "materialistica")
Ricollegandomi all'ultimo punto aggiungo che potrebbe affermare, in sua difesa, di non riuscire a trovare lavoro (20 anni la stessa storia) e che il suo reddito sia minimo o che sia, forse, in pensione o addirittura nullatenente (altro attore importante in questa storia potrebbe essere suo fratello). Questa è la mia storia, scritta un po' di fretta. In attesa di una vostra risposta, vi ringrazio.