Come ottenere l'esonero delle tasse universitarie nel 2021
Spieghiamo come poter ottenere l'esonero delle tasse universitarie per l'anno 2021/2022 per reddito, merito o disabilità. Gli atenei, inoltre, predispongono anche degli sconti sulle tasse.
Il nuovo anno accademico sta per iniziare e molti di coloro che quest’anno hanno sostenuto la maturità sono finalmente in cerca di un nuovo corso di studi universitari per poter poi costruire la loro carriera professionale.
Ma sapete che ci sono delle agevolazioni statali per pagare le tasse universitarie? Addirittura, in alcuni casi, è previsto il totale esonero dal pagamento delle stesse! Lo spieghiamo nel dettaglio in questo articolo.
Prima di tutto, cos’è l’esonero delle tasse?
È un’agevolazione che aiuta buona parte degli studenti italiani e permette di non pagare le tasse universitarie o, in alternativa, di pagarle in misura ridottra. In generale, gli studenti che hanno diritto all’esonero delle tasse sono coloro che hanno determinati requisiti di reddito, di merito o di disabilità.
Sono delle agevolazioni che il Ministero dell’Università sempre mette a disposizione, ogni anno, per gli studenti. Ma quest’anno, inoltre, ha elevato la fascia di reddito Isee per così permetterà di beneficiare dall’esonero delle tasse universitarie anche quegli studenti che hanno un reddito Isee inferiore ai 20.000 euro (lo scorso anno era 13.000 euro). Inoltre, gli atenei prevedono degli sconti più consistenti anche in base ai Cfu conseguiti (se già iscritti all’università) o anche in base al voto di Maturità.
Se prendi 100 o 100 e lode alla Maturità sei esonerato dalle tasse
Alcuni atenei esonerano totalmente dalle tasse universitarie coloro che hanno conseguito il voto massimo all’esame di Maturità (100 o 100 e lode). In altri casi, alcuni atenei non esonerano totalmente dal pagamento delle tasse però applicano uno sconto molto consistente sull’importo.
Un esempio del primo caso, ossia dell’esenzione totale delle tasse, si può avere presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo: se le matricole hanno ottenuto almeno 100 all’esame di Maturità, allora non dovranno pagare le tasse!
Un altro ateneo simile è quello dell’Università degli Studi di Perugia: in questo caso, però, il 100 non è sufficiente ed occorre anche la lode.
Un esempio, invece, per il secondo caso (sconto sull’importo della retta universitaria) possiamo citare l’Ateneo Milano Bicocca, dove per chi ha conseguito 100 è possibile uno sconto sul contributo unico fino ad un massimo di 204 euro. Bisognerà poi attestare anche un Isee sotto una certa soglia.
Insomma, abbiamo nominato solo 3 atenei dove è possibile riscontrare delle agevolazioni economiche in base al voto di uscita di Maturità: vi consigliamo, pertanto, di controllare nelle pagine web degli atenei di vostro interesse se questi sconti vengono applicati o meno.
Esonero dalle tasse in base ai requisiti di reddito Isee: come funzionano?
Come abbiamo accennato nelle righe precedenti, quest’anno il Ministero dell’Università ha alzato la soglia del reddito Isee per il quale gli studenti possono essere esonerati dal pagamento delle tasse.
Difatti, quest’anno la legge prevedere che siano esonerati pal pagamento tutti gli studenti che hanno un reddito Isee uguale o inferiore a 20.000 euro.
Inoltre, esistono anche delle agevolazioni per coloro che hanno un reddito Isee superiore ai 20.000 euro.
Per spiegarlo brevemente, per coloro che hanno un Isee tra i 20.000 ed i 22.000 c’è una riduzione dell’80%. Per coloro che vanno dai 22.000 ai 24.000 la riduzione è del 50%. Dai 24.000 ai 26.000 la riduzione sarà del 30%. Ed, infine, gli studenti con un reddito Isee tra i 26.000 ed i 30.000 euro avranno una riduzione delle tasse dal 20% al 10%.
È importante specificare che questi requisiti sono validi per coloro che si iscrivono al primo anno di Università. Infatti, tutti gli studenti che devono iscriversi al secondo anno (o i successivi) di università non avranno solo bisogno del reddito Isee per richiedere l’esonero delle tasse (valgono le cifre che abbiamo citato nel paragrafo precedente) ma anche dei Cfu: infatti, oltre ad avere un reddito Isee inferiore a 20.000 euro (o 30.000 euro per applicare lo sconto) lo studente che si vuole iscrivere al secondo anno deve aver conseguito almeno 10 Cfu durante il primo anno e almeno 25 Cfu per gli anni successivi.
Insomma, riassumendo: se uno studente vuole iscriversi al primo anno sarà sufficiente il certificato Isee. Se, invece, lo studente vuole iscriversi ai successivi anni di università, dovrà presentare il certificato Isee e le attestazioni dei voti conseguiti.
Come funziona, invece, l’esonero per merito?
Come anticipato, è previsto anche uno sconto (o il totale esonero) sulle tasse universitarie per ragioni di merito.
Ogni università, però, ha il suo bando che deve essere sempre riletto e controllato. Ciò che però possiamo confermare è che, normalmente, l’esonero per merito viene garantito a chi ha questi requisiti: per chi ha ottenuto il massimo dei Crediti Formativi previsti durante il suo anno accademico, per chi ha discusso la tesi di laurea in corso e per chi è uscito dalla Maturità con 100 o 100 e lode.
È doveroso dire, però, che il non pagamento delle tasse non esonera anche dal versamento dei 16 euro della marca da bollo e della tassa regionale.
L’esonero delle tasse universitarie per gli studenti disabili
Anche per gli studenti disabili sono previste delle agevolazioni: lo studente, infatti, dovrà presentare l’attestazione Isee ed il certificato medico (con la percentuale di invalidità).
Ma quali sono i requisiti per raggiungere l’esonero delle tasse? Secondo una legge del 1992, sono esonerati dalle tasse (totalmente) tutti coloro che presentano un’invalidità uguale o superiore al 66%.
Inoltre, ogni Università può prevedere degli esoneri parziali per gli studenti che hanno un’invalidità dal 33% al 65% a condizione, però, che rientrino in determinate fasce di reddito Isee.
Ma non solo: possono richiedere questo esonero anche gli studenti figli di beneficiari della pensione di inabilità: lo studente, inq uesto caso, dovrà presentare 3 certificati: un’autocertificazione del proprio stato di famiglia, la documentazione ufficiale dell’ente pesionistico e una copia del verbale della ASL che certifica il grado di invalidità del padre o della madre.