LA RIFORMA CARTABIA

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24 LUG 2024 · Tempo di lettura: min.
LA RIFORMA CARTABIA

RIFORMA CARTABIA Il "filo conduttore" della recentissima legge cd. "Cartabia" è costituito dall'esigenza di introdurre misure ed istituti finalizzati ad accelerare il corso del procedimento penale, sia riducendone i "tempi" tecnici, sia mirando ad un reale ed effettivo filtro dei procedimenti destinati a transitare nella fase dibattimentale. La via maestra per realizzare questo obiettivo sarebbe quella di operare sugli aspetti strutturali del "sistema Giustizia", potenziando e rafforzando le necessarie risorse, umane e materiali (più magistrati, più ausiliari e cancellieri, più personale di segreteria, più mezzi tecnici di supporto, etc.), alcune novità introdotte possono sicuramente considerarsi condivisibili e, almeno sulla carta, funzionali al raggiungimento dell'obiettivo. Tra queste ultime devono annoverarsi il nuovo regime di durata delle indagini preliminari e la nuova regola per l'esercizio (o meno) dell'azione penale all'esito delle stesse. Con il nuovo art. 406, commi 1 e 2, c.p.p ., viene oggi stabilito che il P.M. possa usufruire di una sola proroga (non superiore ai sei mesi), che, peraltro, non può più essere giustificata da una spesso impalpabile "giusta causa" ma che deve essere motivata dalla (reale) complessità delle indagini. Ancora più importante e significativa è la previsione contenuta nel secondo comma dell'art. 407 bis c.p.p. , di nuova introduzione, con la quale si definisce (finalmente) una precisa durata per il cd. "termine di riflessione" a disposizione del P.M. In particolare, le riforma del sistema processuale penale è finalizzata a ridurre i tempi di trattazione dei procedimenti penali per rispettare gli impegni assunti dall'Italia in relazione al PNRR, ossia la riduzione entro il 2026 del 25% della durata media del processo penale nei tre gradi di giudizio. Cosa cambia per i detenuti con la riforma Cartabia? Scompare la semidetenzione e la libertà controllata. Fanno ingresso, accanto alla pena pecuniaria in sostituzione della pena detentiva fino ad un anno, la semilibertà e la detenzione domiciliare sostituiva (fino a quattro anni) e il lavoro di pubblica utilità sostitutivo (fino a tre anni). La Riforma della giustizia Cartabia infatti, prevede lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado, (sia per assoluzione, che per condanna), e per evitare processi dai tempi biblici verrò stabilito il tetto massimo dei due anni per i processi d'appello e di un anno per quelli di Cassazione. Entro giugno 2026: Ridurre del 25% i tempi di trattazione di tutti i procedimenti penali, rispetto al 2019: prevede la riduzione del tempo del giudizio penale semplificando le procedure esistenti e incrementando la produttività degli uffici giudiziari.

COMA HA INFLUITO LA RIFORMA CARTABIA SUL DIRITOO DI FAMIGLIA

La Riforma Cartabia ha inciso in modo profondo sul diritto di famiglia, avendo come obiettivo l'accelerazione dei tempi della giustizia. La Riforma Cartabia ha introdotto un rito unico e (sulla carta) più semplice per i processi in materia di famiglia sganciandolo così dal processo di cognizione ordinario e creando un procedimento quasi ad hoc che mette al centro del suo interesse i minori e la loro tutela a tutto tondo. Le principali novità del diritto di famiglia con la Riforma riguardano: la previsione di un rito unico per le famiglie; il rafforzamento della mediazione familiare e della negoziazione assistita; l'istituzione del Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, attraverso la trasformazione dei Tribunali per i minorenni. Come cambia la separazione con la riforma Cartabia?In base all'articolo 473 bis 49 del Codice di Procedura Civile italiano, le parti in una procedura di separazione o divorzio possono scegliere di presentare un'unica domanda o di agire in due fasi separate. Questo significa che hanno la flessibilità di optare per una procedura congiunta o di procedere individualmente.

Scritto da

Studio Legale Avv. Cinzia Russo

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