Risarcimento del danno dei congiunti del paziente deceduto, la perdita di chance
Ai congiunti spetta il risarcimento del danno parentale per perdita di chance anche se il congiunto sarebbe deceduto per la malattia.
In caso di omessa o tardiva diagnosi, se si accerta che il paziente avrebbe avuto un apprezzabile tempo di sopravvivenza superiore a quello verificatosi, i congiunti hanno diritto al risarcimento del danno da perdita anticipata del rapporto parentale e del danno da agonia.
Si tratta del "vuoto costituito dal non potere più godere della presenza e del rapporto con chi è venuto meno e perciò nell'irrimediabile distruzione di un sistema di vita basato sull'affettività, sulla condivisione, sulla rassicurante quotidianità dei rapporti tra moglie e marito, tra madre e figlio, tra fratello e fratello, nel non poter più fare ciò che per anni si è fatto, nonché nell'alterazione che una scomparsa del genere inevitabilmente produce anche nelle relazioni tra i superstiti" (Cass. civ., sez. III, 9 maggio 2011, n. 10107).
Quanto al danno da anticipata perdita parentale (derivante dalla perdita di chances di godere del periodo di sopravvivenza del proprio congiunto che un tempestiva e corretta terapia di contrasto alla malattia avrebbe potuto garantire) si tratta di valutazione equitativa (artt. 1226 e 2056 c.c.) compensativa di un pregiudizio non economico.
Il problema pratico sono tuttavia le Consulenze d'Ufficio; nonostante l'omessa o ritardata diagnosi, spesso si assiste a conclusioni molto discutibili soptrattutto in campo oncologico quali:
- non si sa a che punto era lo Stadio del Tumore, ma sicuramente la malattia era grave e il paziente sarebbe comunque deceduto
- non si sa qual'era lo Stadio del Tumore, e quindi non si possono stimare le chances di sopravvivenza.
Tutto questo urta contro il senso logico comune, dato che unioversalmente è risaputo che il trattamento di una patologia tumorale dipende dalla prevezione; altrimenti perchè ci sottoponiamo tutti alla prevenzione?
Insomma sul piano pratico è assai difficile arrivare ad una condanna, se non si è affiancati da Consulenti di parte davvero indipendenti e molto esperti, che devono costringere il CTU a prendere una posizione chiara sulla vicenda, e non limitarsi a tali conclusioni.
Avv. Stefania Comini