Bonus 2021 per i lavoratori: l’elenco completo degli incentivi
Ecco tutti i bonus 2021 concessi dallo Stato ai lavoratori: gli incentivi per disoccupati, autonomi, cuochi, donne, giovani, casalinghe ed altre categorie.
Due settimane fa abbiamo parlato di tutti i Bonus 2021 che si possono utilizzare per la stagione estiva: con questo articolo, invece, vogliamo parlare di tutti quegli incentivi che riguardano il mondo del lavoro. Sono incentivi indirizzati agli autonomi, agli agricoltori, ai disoccupati e tante altre categorie di persone.
Bonus smart working 2021
Iniziamo con gli incentivi per chi, dallo scorso anno, è stato costretto a lavorare da casa, e quindi da remoto, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta all’arrivo del Covid19.
In poche parole, questo bonus permette di richiedere, da parte dei lavoratori, una retribuzione sotto forma di beni e di servizi all’impresa presso cui stanno lavorando: l’importo massimo sarà di 516,46 euro.
Questa retribuzione sotto forma di beni e servizi viene detta Fringe Benefits: è quando un datore di lavoro fornisce ai proprio dipendenti una retribuzione, appunto, volta alle agevolazioni di beni e servizi come potrebbero essere, ad esempio, l’auto aziendale, il telefono aziendale o dei buoni pasto.
Serve a migliorare la propria condizione lavorativa che, oramai, si sta svolgendo sempre di più in casa e non in ufficio: può essere utile, ad esempio, per comperare materiali per costituire una migliore postazione di lavoro nei domicili degli italiani che lavorano in remoto, acquistando, per esempio, delle sedie ergonomiche, delle ampie scrivanie o delle lampade che possano fornire una corretta illuminazione.
Il valore di questi beni verrà incluso in busta paga ma non formerà parte del reddito: come detto in precedenza, inoltre, non può superare i 516,56 euro.
Questo bonus spetta ai titolati di redditi da lavoro dipendente.
Bonus lavoro (assunzione) giovani 2021
Questo bonus spetta a tutti gli under 36 per favorire l’assunzione dei giovani italiani nelle imprese, per aiutarli all’ingresso nel mondo del lavoro, soprattutto in questo periodo storico.
Questo bonus comporta l’agevolazione, da parte dei datori di lavoro, sulla riduzione dei contributi previdenziali che devono essere versati per tutti i lavoratori assunti.
Questo bonus è previsto dalla Legge di Bilancio 2021; durante quest’anno, la decontribuzione diventa totale: i contributi previdenziali che il datore di lavoro non dovrà versare sono del 100%. In altre parole, i datori di lavoro non dovranno pagare i contributi per l’assunzione dei dipendenti che hanno fino a 35 anni di età e, quindi, questo dovrebbe agevolare l’assunzione delle persone giovani all’interno delle azienda.
Questa agevolazione è concessa per i contratti a tempo indeterminato e per le trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato che sono e saranno effettuate durante il biennio 2021-2022, con una durata massima di 3 anni. In Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna l’esonero dei contributi, per i datori di lavoro, è esteso fino a 4 anni.
Vengono escluse delle categorie di lavoro da questo bonus come, ad esempio, i rapporti di apprendistato, i contratti di lavoro domestico, i contratti di lavoro a chiamata o intermittente, le prestazioni di lavoro occasionale.
Possono usufruire di questa agevolazione tutti i giovani sotto i 36 anni che non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato.
Inoltre, sebbene non faccia parte di questo bonus, è importante segnalare che sono state agevolate le assunzioni dei giovani nella Pubblica Amministrazione: sono stati potenziati, per gli under 36, i canali che permettono di realizzare un contratto di apprendistato all’interno della Pubblica Amministrazione.
Bonus disoccupati 2021
In questo caso parliamo di tutti quei lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il proprio posto di lavoro. Con questo bonus, infatti, ci stiamo dirigendo a NASPI (lavoratori subordinati) e DIS-COLL (collaboratori iscritti alla Gestione separata).
Quando si può richiedere questo bonus? Per NASPI, quando vige uno stato di disoccupazione volontaria (oltre ai licenziamenti o al non rinnovo di un contratto, in questa categoria rientrano anche coloro che si sono dimessi dai posti di lavoro per giusta causa o coloro che si sono dimesse durante il periodo di maternitá), quando si hanno 13 settimane di contribuzione versate nei quattro anni precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione e, infine, quando si hanno almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti l’inizio della disoccupazione.
Si dovrà richiedere il sussidio in maniera telematica (attraverso, ad esempio, il portale dell’INPS o contattando il numero 803164 da rete fissa o il 06164164 da cellulare).
Il contributo verrà calcolato in misura pari alla retribuzione imponibile ai fini providenziali dei quattro anni (o meno) precedenti la disoccupazione: questa retribuzione verrà divisa per il totale delle settimane durante le quali sono stati versati i contributi ed il risultato moltiplicato per il coefficiente 4,33.
Bonus (assunzioni) donne disoccupate 2021
Anche in questo caso, come per l’assunzione dei giovani under 36, è prevista una riduzione del 100% dei contributi a carico dei datori di lavoro per l’assunzione delle donne disoccupate: in altre parole, tutti i datori di lavoro che assumono delle donne nelle loro imprese sono esonerati dal pagamento dei contributi, fino a 6000 euro annui.
Chi può beneficiare di questo bonus? Tutti i datori di lavoro privati, anche i non imprenditori.
Il requisito per le donne deve essere quello di essere disoccupate da oltre 12 mesi.
Le lavoratrici si possono contrattare per assunzioni a tempo determinato, a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti da tempo determinato a indeterminato.
Bonus Lavoratori Agricoli 2021
Stiamo parlando di un’indennità, ossia di un assegno una tantum, pari a 800 euro, che spetterà agli operai agricoli a tempo determinato.
Possono beneficiare di questo bonus solo se nel 2020 hanno accumulato almeno 50 giornate effettive di lavoro nel settore agricolo e se, alla data di presentazione della richiesta, non sono titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Come giá anticipato, l’importo sarà di 800 euro una tantum: questo danaro verrà stanziato dall’INPS con le modalità di pagamento che sarà indicata in sede di inoltro della richiesta.
Infine, questo incentivo non è summabile al reddito di cittadinanza o al Rem.
Bonus Giovani Coltivatori diretti e imprenditori agricoli 2021
Parliamo sempre del settore dell’agricoltura: in questo caso questo incentivo spetta a i coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (gli IAP) con un’età inferiore ai 40 anni: devono aver effettuato l’iscrizione nella previdenza agricola durante quest’anno, dal primo gennaio al 31 di dicembre del 2021.
Quali sono i benifici? Saranno esentati totalmente dal versamento dei contributi fino ad un massimo di 24 mesi.
Tasse Partita Iva 2021
Nella prima metà dell’anno il Governo Draghi ha indetto un bonus per la partita iva: questa manovra consisteva in un contributo a fondo perduto sino a 150 mila euro per imprese e liberi professionisti: è un sostegno economico per tutti coloro che sono stati danneggiati lavorativamente dal Covid19. La domanda doveva essere mandata entro il 28 maggio del 2021.
Ad ogni modo, il governo sta valutando, per agevolare ulteriormente i lavoratori autonomi, un rinvio del pagamento delle tasse della Partita Iva che ha come scadenza il 30 giugno 2021.
Si sta parlando, infatti, della possibilità di pagare i versamenti IRPEF entro il 30 luglio del 2021, con una maggiorazione degli importi da versare di 0,40%.
Bonus resto al sud 2021
È un programma di incentivi che riguarda le regioni del Meridione e del Centro Italia. È un’iniziativa che ha, come scopo, quello di prouovere la nascita, la crescita e lo sviluppo di attività lavorative in alcune regioni d’Italia.
Con questo bonus, difatti, si può richiedere un finanziamento per avviare delle attività imprenditoriali, per ampliare il mercato del lavoro e un generale rilancio dell’economia, in alcune regioni specifiche.
Queste regioni sono l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata, la Calabria, la Puglia, la Campania, la Sardegna e la Sicilia. Inoltre, possono benificarsi di questi incentivi anche coloro che si trovano nel Lazio, nelle Marche e in Umbria (queste ultime tre regioni si avvalgono dell’iniziativa Resto Qui: sono le regioni che sono state colpite dai terremoti del 2016 e 2017).
Possono fare domanda tutti coloro che abbiano la residenza nelle regioni già citate (o che abbiano trasferito la residenza sempre in queste regioni entro 60 giorni dall’accetazione della domanda), che non siano titolari di altre attività attive al 21 giugno del 2017, che non abbiano usufruito di altre agevolazioni statali, che non abbiano un lavoro con contratto indeterminado e che siano liberi professionisti.
Questo incentivo è destinato alle attività produttive nell'industria, dell’artigianato e nella trasformazione dei prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. Inoltre, questi fondi si possono destinare ad attività turistiche e all’attività liberi professionisti.
Questo bonus ricopre il 100% delle spese: vi è un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni persona con un tetto massimo di 200.000 euro per chi richieda il bonus con altre persone. Se, invece, si tratta di un’impresa esercitata da un singolo, si possono ottenere un massimo di 60.000 euro.
Questi fondi dovranno ricoprire le spese di ristrutturazione dei beni immobili, l’acquisto di nuovi macchinari, l’acquisto di abbonamenti informatici che possano servire all’azienda che si vuole aprire e, infine, le spese di gestione delle materie prime, alle spese delle utenze, agli affitti.
Non si possono ricoprire spese come quelle di progettazione, di promozione, di consulenze o per la retribuzione di personale dipendente.
Si può richiedere registrandosi ai servizi online di Invitalia, per poi consultare e compilare i fac-simili della modulistica e possedere firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
Invitalia, infine, ha lanciato un’app per tutti coloro che fanno domanda, che permette di monitorare la risoluzione della richiesta.
Bonus chef 2021
È stato creato anche un bonus per tutti i cuochi e gli chef che, causa Pandemia, purtroppo non hanno potuto esercitare il loro lavoro per molti mesi.
Stiamo parlando di un credito d’imposta per i cuochi professionisti: possono richiederlo tutti i cuochi professionisti che lavorano presso alberghi e ristoranti, sia come lavoratore indipendente sia come autonomo.
Il bonus ammonta al 40% delle spese sostenute, dal primo gennaio al 30 giugno 2021: può essere utilizzato per partecipare a corsi di aggiornamento professionali o comperare macchinari funzionali allo svolgimento dell’attività di cuoco.
L’importo non dovrà superare i 6.000 euro.
Bonus lavoratori dello spettacolo 2021
Il governo Draghi ha stanziato degli incentivi anche per tutti cooro che lavorano nel mondo dello spettacolo: stiamo parlando di un bonus una tantum di 2.400 euro per questa categoria di lavoratori.
A quali condizioni si può richiedere questo bonus? Prima di tutto, il lavoratore deve essere iscritto al fondo pensioni dello spettacolo ed avere almeno i contributi di almeno 30 giorni lavorativi versati dal primo gennaio del 2019 alla data di entrata in vigore del Decreto Sostegno ed un reddito inferiore ai 75.000 euro e, infine, non essere titolari di pensioni o contratti).
Potranno richiederlo anche coloro che sono, ugualmente, iscritti al fondo e che hanno versato i contributi di almeno 7 giornate lavorative: ma in questo caso, il reddito del 2019 non deve essere superiore a 35.000 euro.
Bonus 1.600 euro stagionali 2021
Questo contributo riguarda i lavoratori dipendenti stagionali: è un’indennità che ammonta a 1600 euro.
Ne avevamo già parlato nel nostro articolo riguardante i Bonus per l’estate 2021.
Contributi spettacolo viaggiante 2021
Anche in questo caso, avevamo parlato di questi tipi di contributi nell’articolo riguardante gli incentivi per l’estate 2021.
Fondo casalinghe 2021
Parliamo anche della categoria casalinghe: in questo caso il governo ha instituito un Fondo dedicato proprio a loro, che si chiama Fondo Pensione Casalinghe.
Come dice il nome, si tratta di un fondo vero e proprio: questa categorie di persone non perciperanno del soldi come negli altri casi citati previamente, bensì hanno la possibilità di accedere a questo fondo, per partecipare a corsi di formazione lavorativa.
Si possono iscrivere sia uomini che donne, con un’età compresa tra i 16 ed i 65 anni. È necessario che esercitino un lavoro in famiglia non retribuito, che non risultino titolari di pensione diretta, che non abbiano un contratto lavorativo per cui si debba essere iscritti ad un altro ente o che svolgano un lavoro part-time che, per l’orario e lo stipendio percepito, provochi una riduzione delle settimane utili per il diritto alla pensione.
Ci si può iscrivere presso la sede dell’INPS, attraverdso posta con raccomandata con avviso di ricevimento, in maniera telematica attraverso il portale onlie dell’INPS o attraverso il contact center.