Licenziamento per giusta causa

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13 SET 2024 · Tempo di lettura: min.
Licenziamento per giusta causa

Licenziamento per giusta causa

Disciplinato dall'articolo 2119 del Codice civile, il licenziamento per giusta causa è un licenziamento immediato e senza preavviso che può essere effettuato dal datore di lavoro nelle situazioni in cui si verifichi un comportamento gravemente lesivo dei propri interessi da parte del dipendente.

Quali sono i motivi per un licenziamento per giusta causa?

Licenziamento per Giusta Causa: Esempi

  • insubordinazione nei confronti dei superiori.
  • diffamazione dell'azienda o dei prodotti della stessa.
  • furto o danneggiamento di beni aziendali.
  • minacce sia nei confronti del Datore di lavoro che dei colleghi o collaboratori.
  • dichiarazione di falsa malattia o infortunio

Chi viene licenziato per giusta causa ha diritto alla disoccupazione?

  • In caso di licenziamento per giusta causa spetta la disoccupazione? Sì, la legge non prevede alcuna esclusione in questo caso dato che si tratta sempre di un'interruzione unilaterale del rapporto che non è dipesa dalla volontà del lavoratore.

Quando ci si può licenziare per giusta causa?

Il licenziamento per giusta causa può essere disposto dal datore di lavoro quando il lavoratore realizza comportamenti disciplinarmente rilevanti così gravi da non consentire anche in via provvisoria la prosecuzione del rapporto di lavoro.

Cosa succede se vengo licenziato per giusta causa?

Il lavoratore licenziato per per giustificato motivo oggettivo ha diritto a ricevere un preavviso e un'indennità di licenziamento e può fare opposizione al licenziamento presso il giudice del lavoro.

Cosa fare dopo il licenziamento per giusta causa?

Se negli ultimi 6 mesi il licenziamento è avvenuto per giusta causa, cioè per un giustificato motivo oggettivo come una crisi aziendale, il diritto di precedenza opera automaticamente a favore dei dipendenti a tempo indeterminato, quindi senza la necessità di esplicitare la volontà di essere assunti.

Quanto costa licenziare un dipendente per giusta causa?

Quanto costa licenziare un dipendente? Quest'anno il ticket di licenziamento è dunque pari a 635,67€ (nel 2023 era pari a 603,10€) per ogni anno di anzianità del dipendente. Per chi ha un'anzianità pari o superiore a 3 anni l'importo massimo è fissato in 1907,01€

Che differenza c'è tra giusta causa e giustificato motivo?

Il datore di lavoro può avvalersi del licenziamento per giusta causa in presenza di fatti così gravi da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto mentre, il licenziamento per giustificato motivo si ha un inadempimento degli obblighi contrattuali del lavoratore.

Chi è licenziato per giusta causa ha diritto alla disoccupazione?

Pertanto, anche in caso di licenziamento per giusta causa, se ricorrono i requisiti sopra elencati, si avrà diritto alla Naspi, poiché si tratta di una fattispecie di perdita involontaria del lavoro, con l'unica peculiarità che in tale circostanza la Naspi decorrerà dal 30° giorno dalla presentazione della domanda.

Chi ha un contratto a tempo indeterminato può essere licenziato?

Il datore di lavoro può licenziare un dipendente a tempo indeterminato solo per una giusta causa, ossia solo in caso di gravi azioni commesse dal lavoratore che non permettano lo svolgersi della normale attività.

Quante mensilita spettano a chi viene licenziato?

36

In sostanza, il lavoratore potrà ottenere un'indennità ora compresa tra un minimo di 6 ed un massimo di 36 mensilità, indipendentemente dalla propria anzianità di servizio, a scelta insindacabile del solo Giudice.

Chi viene licenziato per giusta causa ha diritto al TFR?

Al lavoratore licenziato spetta il trattamento di fine rapporto e potrà percepire l'indennità di disoccupazione (Naspi) che viene corrisposta al lavoratore per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni.

Secondo la più autorevole dottrina, inoltre, la giusta causa non è rappresentata esclusivamente da comportamenti costituenti notevoli inadempienze contrattuali, ma può essere determinata anche da comportamenti estranei alla sfera del contratto e diversi dall'inadempimento, purché idonei a riflettersi nell'ambiente di lavoro e a far venire meno la fiducia che impronta di sé il rapporto.

La giusta causa, pertanto, rappresenta nei fatti il licenziamento disciplinare per eccellenza; tale da troncare immediatamente il rapporto di lavoro senza neppure erogazione, da parte del datore di lavoro, dell'indennità di preavviso.

In quanto sanzione disciplinare, il licenziamento per giusta causa deve essere necessariamente preceduto dall'attivazione dell'obbligatorio procedimento disciplinare e in particolare dalla preventiva comunicazione delle "contestazioni di addebito", al fine di consentire al dipendente una adeguata difesa dagli addebiti formulati dal datore di lavoro.

I contratti collettivi elencano normalmente le ipotesi ed i fatti ritenuti tali da costituire giusta causa di licenziamento.

Scritto da

Studio Legale Avv. Cinzia Russo

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