Bonus mutuo e affitto 2024: come poterlo richiedere?
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Il 2024 si prospetta come un anno di importanti novità nel panorama fiscale italiano, con la bozza della legge di bilancio in dirittura d'arrivo, l'ultima approvazione alla Camera datata 29 dicembre. Tra le diverse disposizioni previste, spicca una nuova disciplina relativa ai fringe benefits, ossia i benefici erogati dai datori di lavoro ai dipendenti, che rimangono esclusi dall'imponibile fiscale secondo l'art. 51, comma 3 del TUIR.
Se in passato il valore di tali benefit era stabilmente fissato a 258,23 euro secondo la normativa ordinaria, negli ultimi anni ha subito variazioni significative. Questi adattamenti sono stati il risultato degli sforzi dei Governi per sostenere il reddito dei lavoratori dipendenti, la cui situazione è stata compromessa dai mancati rinnovi contrattuali che hanno portato a uno stallo nei loro stipendi.
Ma quali sono le implicazioni di queste disposizioni per il bonus mutuo e affitto del 2024? Scopriamolo in questo articolo, esaminando chi può beneficiarne, i limiti di reddito previsti e come richiederlo.
Prima di tutto, cosa sono i fringe benefit e perché sono importanti per questo bonus?
I fringe benefits rappresentano compensi non monetari forniti dai datori di lavoro ai propri dipendenti, senza l'obbligo derivante da leggi specifiche. Il termine "fringe benefit" deriva dall'inglese "fringe" (frangia, ma anche bordo o limite) e "benefit" (vantaggio, profitto, utile), indicando così "retribuzione marginale" o "vantaggi indiretti".
Questi benefici costituiscono una parte importante delle forme di retribuzione incentivate e possono essere considerati strumenti chiave per valorizzare le prestazioni dei lavoratori e dei collaboratori all'interno dell'azienda.
A differenza del welfare aziendale, dove l'esenzione contributiva e fiscale spesso è condizionata dal fatto che i benefici siano estesi alla generalità o a categorie di dipendenti, i fringe benefit possono essere concessi anche in modo individuale, in base a specifici accordi tra il datore di lavoro e il singolo lavoratore.
I fringe benefit, pur essendo una forma di retribuzione in natura che interessa principalmente dirigenti, quadri e personale direttivo, possono essere estesi senza restrizioni a lavoratori con posizioni inferiori. Le aziende spesso utilizzano queste forme di compensazione al fine di ridurre il carico contributivo e fiscale rispetto a quello che si avrebbe con compensi in denaro. Tuttavia, essi hanno anche un ruolo motivante e di fidelizzazione nei confronti dei dipendenti.
È importante notare che i fringe benefit hanno natura retributiva, in quanto vengono erogati come controprestazione per il lavoro svolto. Ciò implica che il valore di tali benefici può essere considerato ai fini del calcolo di istituti retributivi indiretti o differiti. Inoltre, il datore di lavoro è tenuto a mantenere tali erogazioni, a meno che non vi sia una rinuncia da parte del lavoratore, nel caso in cui si applichi il principio dell'irriducibilità della retribuzione (salvo rinuncia del lavoratore).
Cos’è il bonus mutuo e affitto del 2024 previsto dal governo?
Como già anticipato, il 2024 si presenta con un importante cambiamento nel panorama dei fringe benefits, quei benefici in natura erogati dai datori di lavoro ai propri dipendenti, che rimangono esenti dall'imposta fiscale. Inizialmente, l'importo di questi benefici era relativamente modesto, ammontando a poco più di 200 euro all'anno. Tuttavia, la Manovra, approvata dal Parlamento alla fine dell'anno, ha rivoluzionato questa prospettiva, innalzando la soglia a mille euro per tutti i dipendenti.
Un'altra modifica significativa apportata da questa Manovra riguarda la riduzione dei limiti di reddito per chi ha figli a carico. In precedenza, si richiedeva un reddito annuo di 3mila euro per beneficiare dei fringe benefits, ma ora questo limite è stato abbassato a 2mila euro, aggiornando così una norma precedentemente stabilita dal Decreto Lavoro del 1° maggio 2023.
Oltre a questi nuovi tetti per le franchigie esentasse, il 2024 porta con sé un'altra novità importante. Le aziende avranno la possibilità di considerare come fringe benefit anche le utenze domestiche relative al servizio idrico integrato, all'energia elettrica e al gas naturale. Questa inclusione amplia ulteriormente la gamma di benefici in natura che possono essere offerti ai dipendenti.
Tra le altre novità, spicca l'introduzione delle spese legate alla proprietà immobiliare nell'elenco dei fringe benefits. Queste spese includono il contratto di locazione e gli interessi sui mutui per la prima casa. Tuttavia, è importante notare che alcuni nodi potrebbero rallentare l'applicazione effettiva di questa misura sperimentale.
Per quanto riguarda gli affitti, sorgono alcune incertezze riguardo alle voci di spesa che potranno effettivamente essere considerate come fringe benefit. Ad esempio, ci sono dubbi sul fatto che le imposte di registro e di bollo, la Tari (Tassa sui rifiuti) o le spese condominiali connesse alla prima casa possano rientrare in questa categoria.
Per quanto concerne i mutui, la norma in vigore del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) stabilisce che concorrono alla somma da considerare nei fringe benefits la metà della differenza tra gli interessi calcolati con il tasso ufficiale di riferimento della Banca Centrale Europea (BCE) e quelli calcolati con il tasso agevolato per i dipendenti. Questa disposizione offre un'opportunità interessante per coloro che stanno pagando un mutuo per la loro prima casa.
Chi può godere del bonus mutuo e affitto del 2024?
Il bonus mutuo e affitto del 2024, previsto dalla legge di Bilancio, rappresenta una misura facoltativa e non obbligatoria offerta dallo Stato ai lavoratori dipendenti che vivono in case d'affitto o devono pagare il mutuo per l'acquisto della loro abitazione principale. Tuttavia, è importante sottolineare che la decisione di concedere questa opportunità spetta al datore di lavoro, in modo simile a quanto avviene con altri fringe benefit.
Questo bonus rientra nella categoria dei fringe benefit, che comprende una serie di vantaggi che i dipendenti possono ottenere dalle aziende per cui lavorano. Tra i fringe benefit più comuni troviamo l'utilizzo di auto aziendali, telefoni e computer aziendali, buoni pasto, misure di assistenza per i disabili, assicurazioni, borse di studio per i figli, alloggio aziendale o contributi per le spese di alloggio, oltre a agevolazioni fiscali sulle tasse scolastiche.
In questo contesto, il contributo per l'affitto o il mutuo della casa di abitazione principale diventa un nuovo vantaggio offerto ai dipendenti dalle aziende. La legge di Bilancio ha esteso questa agevolazione a tali categorie e ha aumentato la parte di questo beneficio che è esente da tassazione, offrendo quindi un ulteriore vantaggio per i lavoratori.
Per quanto riguarda il rimborso del canone di affitto, la parte che rientra nell'agevolazione può variare a seconda del costo dell'affitto nel libero mercato degli affitti, quindi dipende da quanto un soggetto paga rispetto ad un altro. Nel caso del mutuo, va notato che la quota capitale del mutuo non rientra in questa agevolazione, poiché il rimborso riguarda esclusivamente la quota degli interessi. In altre parole, il bonus mutuo e affitto del 2024 mira a sostenere i lavoratori dipendenti nei loro costi abitativi, offrendo un incentivo importante sotto forma di beneficio fiscale per chi lo riceve.
Quali sono i limiti di reddito per richiedere il bonus mutuo e affitto del 2024?
La legge di Bilancio del 2024 ha introdotto nuove soglie di reddito che determinano chi può richiedere e beneficiare del bonus mutuo e affitto, che rientra tra i fringe benefit. Queste nuove soglie rappresentano un significativo ampliamento delle opportunità per i lavoratori dipendenti di diverse categorie.
Inizialmente, la soglia di detassazione per i fringe benefit era fissata a 258,23 euro, ma negli ultimi anni, il governo ha utilizzato questo strumento per incentivare le aziende a sostenere il reddito dei lavoratori, specialmente in un contesto di alta inflazione che ha comportato una svalutazione delle retribuzioni.
Nel 2023, la detassazione dei fringe benefit era stata limitata ai soli lavoratori con figli a carico. Tuttavia, nel 2024, si è tornati a un approccio più generale, con le nuove soglie stabilite come segue:
- 1.000 euro per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla presenza di figli a carico.
- 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico, con specifici dettagli per i lavoratori under 24, il cui reddito non deve superare i 2.840,51 euro, e per coloro che hanno compiuto 24 anni, per i quali il limite di reddito è di 4.000 euro.
Ricordiamo ancora una volta che queste soglie si applicano a tutti i fringe benefit, compreso il bonus bollette per luce, gas e acqua, e, come novità assoluta per il 2024, anche alle spese sostenute per il canone di affitto o gli interessi del mutuo per la prima casa.
Cosa deve fare il lavoratore per richiedere il bonus mutuo e affitto 2024?
Come accennato in precedenza, la decisione di concedere il bonus mutuo e affitto del 2024 spetta al datore di lavoro, ma ci sono alcune responsabilità che il lavoratore deve affrontare per beneficiare di questa agevolazione.
Innanzitutto, è obbligatorio per il lavoratore dichiarare al proprio datore di lavoro di avere diritto al bonus maggiorato, che può arrivare fino a 2.000 euro all'anno, indicando il codice fiscale dei figli a carico. Questa dichiarazione è fondamentale per consentire al datore di lavoro di valutare e procedere con l'erogazione del beneficio.
Inoltre, è probabile che, in base alle future circolari dell'Inps, sarà necessario fornire la documentazione comprovante le spese sostenute per l'affitto della prima casa o gli interessi del mutuo sulla casa principale. Tuttavia, potrebbe essere prevista anche la possibilità di autodichiarazione.
È importante rimanere aggiornati sulle direttive ufficiali e seguire le procedure stabilite dalle autorità fiscali per garantire il diritto al bonus mutuo e affitto del 2024.
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