Bonus mamme 2024: chi può fare richiesta e come
Scopri tutto quello che c'è da sapere sul Bonus Mamme 2024: chi ne ha diritto, come fare richiesta e quando farlo. Leggi l'articolo il nostro articolo per una guida completa e accurata su questa misura.
Il Bonus Mamme 2024 è stato oggetto di fervente discussione fin dalla sua introduzione, ma ora è finalmente diventato una realtà operativa.
In questo articolo, vogliamo fornire una guida dettagliata su chi ha diritto a questo beneficio e come fare richiesta, per consentire a tutte le mamme lavoratrici di approfittare pienamente di questa nuova misura statale.
Che cos’è il bonus mamme?
Il Bonus Mamme rappresenta una misura di sostegno fondamentale per le madri lavoratrici, progettata per fornire un incentivo economico e facilitare la conciliazione tra vita familiare e professionale. Questo beneficio mira ad aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ad affrontare la sfida del declino demografico.
La sua implementazione è parte dei bonus fiscali attivi nel 2024, tra cui spicca quello dedicato alle mamme lavoratrici. Dopo un iniziale ritardo nell'erogazione a causa dell'assenza di una circolare operativa, l'INPS ha finalmente sbloccato la situazione, garantendo che il contributo statale rimarrà in vigore per un periodo di tre anni, dal 2024 al 2026.
Il Bonus Mamme prevede un esonero contributivo che può raggiungere fino a un massimo di 3.000 euro all'anno, distribuiti su base mensile fino a un importo massimo di 250 euro al mese. Questo esonero è riservato alle lavoratrici con almeno tre figli a carico, di cui il più giovane è sotto i 18 anni. Tuttavia, per il solo anno 2024, in via sperimentale, l'esonero contributivo è esteso anche alle lavoratrici con due figli a carico, di cui il più giovane ha meno di 10 anni.
Questo beneficio si traduce in un aiuto concreto per le mamme lavoratrici, consentendo loro di affrontare le spese legate alla cura dei figli e allo stesso tempo mantenere una partecipazione attiva nel mondo del lavoro. L'obiettivo è quello di sostenere le famiglie e favorire la crescita economica e sociale, promuovendo al contempo una maggiore equità di genere nel mercato del lavoro.
A chi spetta il bonus mamme?
Il Bonus Mamme è destinato alle lavoratrici che soddisfano determinati requisiti specifici. Per poter beneficiare di questa agevolazione, le lavoratrici devono:
- Avere figli a carico: Il bonus spetta alle lavoratrici che hanno almeno tre figli a carico, di cui il più giovane abbia meno di 18 anni. Inoltre, come già accennato nel paragrafo anteriore, per il solo anno 2024 e in via sperimentale, è esteso anche alle lavoratrici con due figli a carico, di cui il più giovane abbia meno di 10 anni.
- Rapporto di lavoro: Il rapporto di lavoro della lavoratrice deve essere a tempo indeterminato. Questo significa che il beneficio è disponibile per tutte le lavoratrici dipendenti, sia nel settore pubblico che privato, incluse quelle del settore agricolo. Tuttavia, le lavoratrici domestiche sono escluse da questa misura.
- Periodo di validità: Il bonus mamme è in vigore dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 per le lavoratrici con tre o più figli a carico. Per le lavoratrici con due figli a carico, il bonus è valido dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024.
È importante notare che il requisito dei figli a carico si considera soddisfatto alla data di nascita del terzo o secondo figlio e non viene meno in caso di variazioni del nucleo familiare o altri cambiamenti nella situazione familiare.
Le lavoratrici interessate al bonus possono rivolgersi direttamente ai propri datori di lavoro o utilizzare l'apposita funzionalità che sarà resa disponibile sul sito dell'INPS. È essenziale rimanere aggiornati sulle modalità e le tempistiche comunicate dall'INPS per la presentazione delle domande e l'ottenimento del beneficio.
Cosa succede se uno dei figli esce dal nucleo familiare?
Se uno dei figli esce dal nucleo familiare o se si verificano altre situazioni che influenzano il numero dei figli a carico, è importante comprendere quali sono le implicazioni sul diritto al bonus mamme.
Secondo quanto specificato nella circolare dell'INPS, il requisito per beneficiare del bonus si intende soddisfatto al momento della nascita del terzo (o successivo) figlio. Tale requisito rimane valido anche in caso di eventi successivi come la premorienza di uno o più figli, la loro uscita dal nucleo familiare o situazioni come la non convivenza o l'affidamento esclusivo al padre.
In altre parole, se uno dei figli a carico esce dal nucleo familiare, la lavoratrice non perde il diritto al bonus mamme, purché mantenga almeno tre figli a carico secondo i criteri stabiliti.
Analogamente, per le lavoratrici con due figli a carico nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024, il requisito si considera soddisfatto al momento della nascita del secondo figlio, e questo requisito non viene meno in caso di premorienza di uno dei figli successivamente.
In sostanza, il diritto al bonus è legato al numero di figli a carico al momento specifico della nascita del terzo o del secondo figlio, e questo diritto non viene revocato da eventuali cambiamenti nella composizione del nucleo familiare successivi a tale data.
Come fare domanda per il bonus mamme? Da quando si può richiedere?
Per fare richiesta del Bonus Mamme, le lavoratrici interessate non devono compilare alcuna domanda formale. Invece, devono comunicare la loro volontà di usufruire dell'esonero al loro datore di lavoro, sia esso pubblico o privato. Sarà poi compito del datore di lavoro calcolare l'importo dell'esonero e procedere con il versamento all'INPS.
Per quanto riguarda le modalità di comunicazione, l'INPS fornisce chiare indicazioni affinché l'accesso alla misura sia agevolato. Le lavoratrici devono comunicare al datore di lavoro il numero dei figli e i relativi codici fiscali, in modo che quest'ultimo possa inserire correttamente le informazioni nelle denunce retributive.
Il datore di lavoro, seguendo le istruzioni fornite dall'INPS, espone nelle denunce retributive l'esonero spettante alla lavoratrice, includendo i dati relativi ai figli comunicati.
La collaborazione tra l'INPS e gli enti preposti alla detenzione e al trattamento delle informazioni riguardanti la genitorialità o l'affido consente di effettuare controlli accurati sulla veridicità delle informazioni fornite. Nel caso in cui emergano discrepanze o informazioni non veritiere, l'INPS interviene tempestivamente per revocare il beneficio dell'esonero.
Se la lavoratrice ha più di tre figli, è sufficiente comunicare i codici fiscali di tre di essi, includendo il più giovane.
In alternativa, l'INPS offre la possibilità alle lavoratrici di comunicare direttamente le informazioni relative ai codici fiscali dei figli mediante un'applicazione dedicata. Le istruzioni su come utilizzare questo strumento saranno fornite sul portale dell'INPS.
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