L’azienda fallisce: azzerato l’assegno di mantenimento

Una decisione - in generale poco frequente - del Tribunale di Perugia ha azzerato gli alimenti dovuti alla moglie a causa del fallimento dell'impresa del marito.

Due coniugi si separano e, secondo la decisione del giudice, il marito deve consegnare 400 euro al mese alla moglie come assegno di mantenimento. Le cose per l'uomo vanno di male in peggio e la sua impresa edile fallisce a causa della crisi. La moglie denuncia più volte il mancato pagamento degli alimenti. È così che, una sentenza poco consueta, emessa dal Tribunale Civile di Perugia e dal giudice Paola De Lisio, ha azzerato l'assegno di mantenimento alla moglie.

I legali dell'uomo, dopo la sorprendente sentenza, hanno affermato:

«La revoca del mantenimento, tutt'altro che frequente, ha un'importanza molto più che simbolica: l'assegno nella stragrande maggioranza dei casi ammonta a poche centinaia di euro che però devono essere corrisposte ogni mese e, se non si riesce a ottenere una revisione, tale obbligo può durare tutta la vita. L'impatto economico che ne deriva è quindi di assoluto rilievo e, in particolare in una coppia relativamente giovane, alla luce delle attuali aspettative di vita, può arrivare a spostare molte decine di migliaia di euro».

L'assegno di mantenimento

L'assegno di mantenimento è un contributo di tipo economico che viene stabilito in seguito a una separazione. Periodicamente viene versata una somma di denaro, stabilita dal giudice o dalla coppia di comune accordo, all'altro coniuge o ai figli. L'ammontare dell'assegno viene calcolato tenendo conto di tutti i redditi e l'attitudine a lavorare del coniuge che ne fa richiesta.

È possibile richiedere la revisione dell'assegno di mantenimento nel caso in cui la situazione abbia subito un cambiamento, come ad esempio la perdita del lavoro o un miglioramento della situazione economica.

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