Ragazza alla pari: come funziona l’assunzione?

Cosa significa essere ragazza/o alla pari? Qual è la procedura per la famiglia ospitante?

28 NOV 2019 · Tempo di lettura: min.
Ragazza alla pari: come funziona l’assunzione?

La ragazza (o il ragazzo) alla pari (o "au pair") è quella persona che aiuta una famiglia ospitante a prendersi cura dei suoi bambini e, in alcuni casi, anche nello svolgimento di una parte dei lavori domestici, in cambio di vitto e alloggio e anche di una piccola somma di denaro. Un’altra delle caratteristiche principali di questo contratto è che si tratta di uno scambio culturale, in quanto la persone che svolge queste funzioni si reca in un paese straniero in modo tale da imparare la cultura e la lingua di un’altra nazione.

In Italia, la legge che regola il cosiddetto “collocamento alla pari”, in esecuzione del relativo accordo europeo, è la n. 304 del 18 maggio del 1973. L’articolo 2, infatti, sancisce che: "Il collocamento alla pari consiste nell'accoglimento temporaneo in seno a famiglie, come contropartita di alcune prestazioni, di giovani stranieri venuti allo scopo di perfezionare le loro conoscenze linguistiche ed, eventualmente, professionali e di arricchire la loro cultura generale con una migliore conoscenza del Paese di soggiorno".

Questa legge, inoltre, stabilisce i requisiti che deve rispettare il collocamento alla pari, fra cui:

  • la durata è di massimo un anno (anche se, in alcuni casi, può essere prolungata fino a due);
  • la persona "non dovrà avere meno di 17 anni, nè superare i 30 anni di età", anche se questi limiti possono variare a seconda del paese ospitante;
  • non essere sposati né avere figli.

È bene chiarire fin da subito che, in quanto scambio culturale, il rapporto alla pari non va assolutamente confuso con un rapporto di lavoro domestico. Qual è dunque il procedimento per una famiglia italiana per "assumere" un/a ragazzo/a alla pari? Come si legge sul sito del governo ClicLavoro, "i diritti e i doveri della persona collocata alla pari, come i diritti e i doveri della famiglia ospitante, devono essere concordati per iscritto, prima di partire o al più tardi, durante la prima settimana del collocamento. Una copia di tale accordo sarà depositata nel Paese ospitante presso l’autorità competente o presso l’organismo da essa designato".

In più, la legge sancisce altri requisiti relativi al lavoro dell’au pair. Per esempio, il lavoro deve disporre di almeno un giorno intero di riposo ogni settimana, fra cui almeno una domenica al mese. Se è possibile, inoltre, dovrebbe avere a sua disposizione una una camera individuale. L’articolo 9, inoltre, sancisce che "la persona collocata alla pari deve fornire alla famiglia ospitante, prestazioni consistenti in una partecipazione ai normali lavori casalinghi. Il tempo realmente consacrato a tali prestazioni non supererà, in linea di massima, la durata di 5 ore al giorno". Esistono, inoltre, diversi tipi di collaborazione a seconda delle ore lavorate e della retribuzione: Demi Pair, Demi Pair Plus, Au Pair Tradizionale, Au Pair Plus e Mother’s Help.

La famiglia ospitante, per poter trovare il candidato alla sua offerta, potrà utilizzare lo sportello Eures (European Employment Services), per inserire un annuncio, oppure potrà utilizzare le agenzie specializzate che, solitamente, prevedono il pagamento del servizio. Eventuali visti o documenti per l’assistenza sanitaria dipenderanno dalla nazionalità (dell’Unione Europea o non comunitaria) della persona alla pari. Nel caso di una persona proveniente da un paese non comunitario, ad esempio, sarà necessario compilare il Modello N che si può trovare presso il SUI, lo Sportello Unico per l’Immigrazione.

La famiglia ospitante, per poter trovare il candidato alla sua offerta, potrà utilizzare lo sportello Eures (European Employment Services), per inserire un annuncio, oppure potrà utilizzare le agenzie specializzate che, solitamente, prevedono il pagamento del servizio. Eventuali visti o documenti per l’assistenza sanitaria dipenderanno dalla nazionalità (dell’Unione Europea o non comunitaria) della persona alla pari. Nel caso di una persona proveniente da un paese non comunitario, ad esempio, sarà necessario compilare il Modello N che si può trovare presso il SUI, lo Sportello Unico per l’Immigrazione.

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