Share Residence: il nuovo affido condiviso nel panorama europeo
La ricerca di equilibrio nel diritto alla bigenitorialità: tra l'affido condiviso paritario e l'esigenza di stabilità dei minori.
Nel 2015 il Consiglio d'Europa ha invitato l'Italia, e gli altri Stati membri, ad assicurare l'effettiva uguaglianza tra i genitori nei confronti dei figli, promuovendo la c.d. SHARED RESIDENCE, ovvero quella forma di affidamento condiviso dove i figli, a seguito della separazione della coppia genitoriale, trascorrono tempi uguali presso il padre e la madre.
Tale forma di affido, già recepito in Italia dalla Legge 54/2006, è stato elaborato per garantire al minore di poter ricevere un apporto educativo significativo da entrambi i genitori nel rispetto del principio della bigenitorialità: è diritto dei figli essere mantenuti, istruiti ed educati da entrambi i genitori nonostante la separazione della coppia.
Lo sviluppo dell'affido condiviso e alternato consentirebbe, infatti, di mantenere un rapporto equilibrato e costante con entrambi i genitori che diventano protagonisti della vita del figlio nella sua quotidianità.
Negli ultimi anni, nel panorama italiano, l'istituto ha suscitato un grande interesse da parte di dottrina e giurisprudenza, influenzata dalle decisioni e raccomandazioni a livello europeo.
Innovative sono le linee guida per la seziona famiglia del Tribunale di Brindisi che delineano una nuova idea di affido condiviso prevedendo, come regola principale, una frequentazione mediamente paritetica dei genitori, superando l'obsoleta distinzione tra genitore accudente e genitore ludico.
Tuttavia nella prassi non si è registrato uno stravolgimento del sistema di affido e collocamento dei figli. Infatti l'entusiasmo di fronte a questa nuova modalità di affido – che, almeno sulla carta, doveva garantire una presenza costante e significativa dei genitori non collocatari, spesso rilegati in un ruolo secondario a seguito della rottura della coppia – ha dovuto scontrarsi con il pericolo di possibili disagi e perturbamenti affettivi dei minori sottoposti a continui spostamenti.
Il bambino ha necessità di vivere, e crearsi, un luogo di vita stabile che consolidi il sentimento di protezione e sicurezza. E tale esigenza si scontra con la richiesta dei genitori di trascorrere pari tempo con i propri figli così come previsto dalla SHARED RESIDENCE.
L'affido paritario non sempre corrisponde all'interesse del minore e allo spirito dell'affido condiviso: l'esigenza di stabilità dell'habitat domestico e il diritto del minore di costruire una relazione significativa e costante con il genitore collocatario sono principi basilari che devono essere tutelati, soprattutto in caso di elevata conflittualità tra i genitori.
Gli obiettivi della SHARED RESIDENCE non sono quindi - attualmente - di facile applicazione.