Una app per gestire la conflittualità genitoriale dopo il divorzio

In caso di necessità, gli ex coniugi hanno la possibilità anche di interagire con i Servizi Sociali attivati dal Tribunale.

15 FEB 2018 · Tempo di lettura: min.
Una app per gestire la conflittualità genitoriale dopo il divorzio

Attraverso il Progetto Anthea è possibile ridurre i conflitti derivanti dall'affidamento condiviso.

Negli ultimi anni, la giurisprudenza italiana tende a prediligere l'affidamento condiviso, piuttosto che quello esclusivo, basandosi sul principio della bigenitorialità. L'obiettivo è quello di offrire un'infanzia equilibrata al bambino e di permettere a entrambi i genitori di prendere insieme le decisioni più importanti che riguardano i figli. In una recente sentenza del Tribunale di Modena, la numero 2259 del 28/12/2017, i due coniugi sono arrivati a degli accordi in merito all'affidamento dei figli, scegliendo di condividere la potestà genitoriale, decidendo di comune accordo le scelte relative all'istruzione, all'educazione e alla salute dei figli. I minori avranno residenza presso l'abitazione della madre mentre il padre avrà diritto di trascorrere insieme ai figli almeno tre giorni a settimana. Il padre, inoltre, si è impegnato a erogare un assegno mensile e a dividere a metà le spese straordinarie.

Si tratta di una sentenza come molte altre. Non bisogna dimenticare, però, che nelle questioni legate al divorzio, soprattutto sull'affidamento condiviso dei minori, spesso si può incorrere in conflitti fra i due ex coniugi sulle decisioni relative ai figli. Per questo, nella sentenza, i due genitori hanno accettato di aderire al Progetto Anthea per la gestione delle problematiche che possono riguardare la prole e per facilitare la gestione della conflittualità genitoriale.

In cosa consiste il Progetto Anthea e la relativa applicazione telematica?

Si tratta di uno strumento informatico, un'applicazione per smartphone, che serve alle coppie separate per gestire i conflitti che possono sorgere nel corso della gestione della prole. Questo progetto nasce dall'idea dell'avv. Gianni Casale, specializzato in diritto di famiglia che, negli anni, ha potuto constatare le difficoltà comunicative tra i genitori nella gestione familiare.

In caso di necessità, gli ex coniugi hanno anche l'opportunità di interagire con i Servizi Sociali attivati dal Tribunale, con la possibilità di chiedere consigli sulla gestione dei minori e, di conseguenza, dare maggiori informazioni al giudice sul controllo degli accordi relativi alla separazione e all'affidamento dei figli. Questo strumento informatico, dunque, ha una funzione gestionale del rapporto fra i genitori che dà la possibilità di osservare l'andamento del rapporto genitoriale. Ha anche una funzione educativa in quanto aiuta a migliorare la comunicazione e a evitare conflitti che possono sfociare in offese e ingiurie. Ha anche una funzione di sicurezza in quanto può aiutare a monitorare i minori in caso di pericolo.

Il Progetto Anthea, inoltre, offre altri servizi come la possibilità di creare "eventi" in cui stabilire richieste relative alle necessità dei figli. È possibile anche usufruire della sezione dei "pagamenti" in cui sarà possibile effettuare rimborsi, inviare il mantenimento mensile o le spese straordinarie. Un'altra sezione permetterà di creare album fotografici condivisi, dando l'opportunità all'altro genitore di guardare le foto delle feste, delle vacanze o dei compleanni.

Nel caso della sentenza del Tribunale di Modena, i genitori hanno deciso di utilizzare questo strumento per tutte le comunicazioni che, in futuro, riguarderanno i figli.

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