10 dicembre: Giornata mondiale dei diritti umani
Questa celebrazione ricorda l'emanazione della Dichiarazione universale dei diritti umani.
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza" (1° articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani, DUDA).
Il 10 dicembre si celebra, a livello internazionale, la Giornata mondiale dei diritti umani. Questa data ricorda il 10 dicembre 1948, giorno in cui fu emanata la Dichiarazione universale dei diritti umani (DUDA) da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU). Da allora questa ricorrenza serve per non dimenticare i diritti di tutti, soprattutto delle persone più vulnerabili e discriminate come nel caso dei rifugiati, del collettivo LGBT, dei bambini o dei disabili.
La Dichiarazione universale dei diritti umani
Questo documento, firmato a Parigi nel '48, nasce in seguito alla Seconda Guerra Mondiale con l'obiettivo di cercare di fermare la violazione dei diritti umani. La Dichiarazione è formata da 30 articoli che sanciscono i diritti di ogni individuo, senza distinzione di sesso, razza, religione o cultura. Si tratta di un punto di riferimento per gli Stati e per gli individui per cercare di garantire la dignità di tutti. Fra i diritti sanciti dalla Dichiarazione troviamo, ad esempio, il divieto di tortura, l'equo processo, la presunzione d'innocenza e il diritto alla vita.
Nonostante molti paesi aderiscano a questo documento, la strada per eliminare le violazioni dei diritti umani è ancora lunga in quanto è compito degli Stati quello di trasformare questi principi in legge e, soprattutto, di farli rispettare.
I diritti umani in Europa
A livello di diritti umani, il biennio 2015-2016 non è stato positivo per l'Europa. Il rapporto 2015-2016 di Amnesty International sul rispetto dei diritti umani nel mondo, infatti, sottolinea la grave situazione dei rifugiati nel vecchio continente. L'incertezza economica, l'avvento dei partiti populisti e la paura del terrorismo hanno causato la chiusura delle frontiere nella difficile accoglienza dei rifugiati.
Nella parte del rapporto riguardante l'Italia, inoltre, Amnesty sottolinea l'esistenza di violazioni dei diritti umani come discriminazioni e torture. "Nonostante le promesse del governo, ancora una volta l'Italia non è riuscita a creare un'istituzione nazionale per i diritti umani in conformità ai Princìpi relativi allo status delle istituzioni nazionali (Princìpi di Parigi)", si legge nel rapporto di Amnesty International.
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in diritto internazionale.