Allarme sulla qualità dell’aria in molte città italiane

Secondo i report dell'Agenzia Ambientale europea (EEA), le morti premature attribuibili all'inquinamento atmosferico in Italia sono 60 mila ogni anno.

8 FEB 2018 · Tempo di lettura: min.
Allarme sulla qualità dell’aria in molte città italiane

Il rapporto "Mal'aria" di Legambiente del 2018 fa chiarezza sulla situazione dell'inquinamento dell'aria in Italia.

Chi vive nelle città, spesso ha una qualità dell'aria inferiore a chi vive al di fuori dei grandi centri urbani. L'inquinamento si trasforma non solo in un problema ambientale ma anche in un pericolo per la salute dei cittadini. In Italia, quali sono le città che hanno una peggiore qualità dell'aria? Il rapporto di Legambiente, Mal'aria 2018, fa una classifica dei centri urbani che hanno superato il limite annuale per le polveri sottili e per l'ozono troposferico nel 2017.

Sono ben 31 le città che hanno superato entrambi i livelli: al primo posto troviamo Cremona con 178 giorni di inquinamento, un giorno su due, 105 per le polveri sottili e 73 per l'ozono. Subito dopo troviamo Pavia, Lodi, Mantova, Monza, Asti, Milano e Monza.

Il rapporto di Legambiente ha sottolineato che, sia nelle concentrazioni di polveri sottili che per l'ozono troposferico, molte delle città che hanno superato i limiti si trovano soprattutto nel nord Italia, nella zona della pianura padana. Nonostante ciò, anche a Sud la situazione è critica, dove il limite giornaliero viene superato in centri urbani come Napoli, Caserta e Avellino.

Questi dati non si traducono solamente in danni per l'ambiente ma anche per i cittadini. Secondo i report dell'Agenzia Ambientale europea (EEA), infatti, le morti premature attribuibili all'inquinamento atmosferico in Italia sono 60 mila ogni anno. A loro volta, questi numeri si traducono in costi per la salute che si stimerebbero fra i 47 e i 142 miliardi di euro, nel 2010.

Qual è la situazione a livello europeo?

Secondo Legambiente, rispetto agli altri paesi europei, le città italiane raggiungono il podio per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico e concentrazione media annuale di polveri sottili. In seguito allo scandalo del "Dieselgate", la truffa sulle emissioni dei motori diesel, i dati parlano chiaro: l'Italia è il paese in cui si vendono più vetture di questo tipo, il 56% del totale, fra gennaio e ottobre del 2017, rispetto al 45% della media europea. In più, è il paese dove circolano i camion più vecchi d'Europa, con una media di 20 anni d'età. Si tratta di dati allarmanti che dovranno essere affrontati a livello nazionale ed europeo.

Proprio l'Unione Europea, in particolar modo la Commissione Europea, ha messo in atto delle procedure di infrazione per il superamento dei limiti concordati di inquinamento atmosferico per 9 stati membri (Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Regno Unito), Italia compresa. Se il nostro paese dovesse continuare a non rispettare imposti dall'Unione Europea potrebbe essere sanzionata.

L'Italia è preparata a lottare contro l'inquinamento atmosferico?

Secondo Stefano Ciafani, direttore generale Legambiente: "Non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale". Si tratterebbe, dunque, di "una sfida che la prossima legislatura deve assolutamente affrontare".

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in diritto ambientale.

avvocati
Linkedin
Scritto da

StudiLegali.com

Lascia un commento

ultimi articoli su attualità