Tenere un cane legato a una catena è reato di maltrattamento
Nella maggior parte dei casi tenere un cane legato a una catena costituisce reato. Vi spieghiamo quando lo è e quali sono le sanzioni.
Purtroppo sono molti i casi in cui, ancora oggi, si tengono i cani legati ad una catena. Le ragioni possono essere molteplici: il discorso, però, è che è illegale tenere un cane in queste condizioni. In questo articolo vi diremo cosa dice la Cassazione al riguardo, quali sono i casi in cui è reato compiere tal gesto e quando, al contrario, non lo è. Parleremo inoltre delle sanzioni di questo reato.
Quali sono le norme basiche per prendersi cura di un cane
Prima di tutto, vogliamo specificare quali sono le norme basiche per chi decide di adottare un cane e prendersene cura: i padroni (o il padrone) dovranno portare il cane a passeggiare almeno due volte al giorno, affinchè l’animale da compagnia possa fare i suoi bisogni (che, ricordiamo, devono essere raccolti e buttati negli appositi contenitori) ed anche per far sì che il cane possa muoversi e socializzare con altri animali. Naturalmente, in questo caso, ci stiamo riferendo agli animali che vivono in appartamento.
Se invece il cane viene cresciuto in spazi aperti o case che si trovano fuori dalla città, bisogna sempre assicurarsi di tenere sotto controllo i suoi movimenti: per questo, sarebbe opportuno che il giardino sia sempre recintato.
E se sì ha bisogno, per cause fortuite, di dover tenere il cane legato? Come ci si dovrebbe comportare al riguardo?
Reato di maltrattamenti di animali: cosa dice la Cassazione
La Cassazione percepisce come reato di maltrattamenti quella condotta di chi (sebbene non sia proprietario dell’animale) lo tenga in condizioni incompatibili con le sue caratteristiche.
In questo caso, parlando di animali come i cani, queste condizioni incompatibili sarebbero tenere legato l'animale con una catena di soli 120 cm, in un piccolo spazio, che è esposto per molte ore al sole, senza né cibo né acqua.
Quando, invece, non è reato legare un cane con una catena?
Abbiamo parlato di ciò che dice la Cassazione. Ricordiamo però che esistono delle situazioni, come detto prima fortuite, in cui legare un cane non è reato. Naturalmente, però, devono sottostare determinate variabili per cui quest’azione non venga considerata come maltrattamento.
Non è reato legare un cane quando quest’ultimo può raggiungere la sua cuccia ed il suo cibo e se, soprattutto, viene portato a passeggiare o lasciato libero almeno una volta al giorno.
Bisogna sempre garantirgli, inoltre, un riparo in cui ripararsi in caso di mal tempo o per proteggersi dal sole e la sua cuccia deve essere chiusa su tre lati.
Un altro caso in cui quest’azione non viene considerata reato di maltrattamento è quando la catena è abbastanza lunga da permettergli ampi movimenti: dovrebbe essere lunga almeno 4 o 5 metri.
Deve sempre essere rispettato il numero minimo di ore giornaliere in cui il cane deve essere liberato, senza catene, affinché possa passeggiare: come detto prima, è assolutamente necessario che l’animale da compagnia abbia questo momento di passeggio. La regola è dettata da Comune a Comune, però, in linea di massimo, le ore di libertà devono essere almeno dalle 4 alle 10 ore giornaliere.
Infine, se il cane dovesse trovarsi in un recineto, dovrebbe avere uno spazio almeno di 8 metri quadrati e, soprattutto, questo spazio dovrebbe essere pulito costantemente e dovrebbe avere una giusta illuminazione e ventilazione.
Ricapitolando: quando è reato legare un cane a una catena?
Nel momento in cui non si dovessero presentare tutte le condizioni scritte nel paragrafo precedente, si starebbe commettendo reato.
Nel momento in cui l’animale non stia vivendo in un ambiente che gli permetta determinate condizioni (esposto, per esempio, troppe ore al sole, senza riparo, senza la possibilità di raggiungere il suo cibo e la sua acqua, senza possibiità di movimento) il proprietario o colui/colei che se ne sta prendendo cura starebbe commentendo reato.
Quali sono le sanzioni per coloro che commettono il reato di maltrattamento di animali?
Citando la Cassazione: "Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro."
Sintetizzando, quindi, potrebbe esserci la pena di reclusione dai 3 ai 18 mesi o una multa dai 5.000 ai 30.000 euro.