Avvocati: arriva la clausola salva-compensi
La stessa Costituzione riconosce l'importanza del lavoro e ne tutela la dignità.
È stata presentata in Parlamento una proposta di legge che protegge i professionisti dai compensi non equi.
Salvaguardare gli avvocati da compensi inadeguati. Questa è una delle indicazioni principali contenute nella proposta di legge presentata il mese scorso dalla deputata Camilla Sgambato. Questa legge, infatti, andrebbe a modificare il Codice Civile, in particolare l'articolo 2233, con quella che è stata ribattezzata la "clausola salva-compensi".
Secondo i favorevoli a questo progetto di legge, questa clausola è indispensabile per salvaguardare la dignità del lavoro dopo l'abolizione dei minimi tariffari. La clausola, infatti, stabilisce nel secondo comma della proposta di legge che i compensi devono essere adeguati all'opera e al decoro della professione. Nel caso in cui i compensi non siano equi, prevede una sanzione con nullità. La stessa Costituzione, infatti, attraverso gli articoli 1,4 e 35, riconosce l'importanza del lavoro e ne tutela la dignità.
Era dunque indispensabile trovare una nuova legge che potesse difendere la dignità e i diritti dei professionisti da tutti quei clienti che propongono compensi non equi e spesso indecorosi. L'Associazione Nazionale Avvocati Italiani (ANAI) ha accolto con piacere la proposta di legge e, in un comunicato stampa, ha ricordato:
«L'avvocatura ha più volte denunciato, a seguito dell'abolizione dei minimi tariffari, che numerosi sono stati gli "attentati" alla dignità del professionista, obbligato alla stipula di convenzioni da clienti con capacità di imporre condizioni di contratto per prestazioni professionali a carattere fiduciario, spesso indecorose».
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