La prescrizione dei debiti
Quasi tutti i diritti, meno quelli previsti dalla legge, sono soggetti a caducità, ossia possono essere fatti valere in un determinato periodo di tempo.
Ogni tipologia di debito prescrive in tempi diversi anche se, solitamente, la prescrizione ordinaria è di 10 anni.
Cosa s'intende per prescrizione?
Con il termine "prescrizione" s'intende un istituto giuridico presente tanto nel diritto civile che nel diritto penale. Riguardo alla prescrizione dei cosiddetti diritti soggettivi, l'articolo 2934 del Codice Civile afferma che:
"Ogni diritto si estingue per prescrizione, quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato dalla legge.
Non sono soggetti alla prescrizione i diritti indisponibili e gli altri diritti indicati dalla legge".
Ciò vuol dire che quasi tutti i diritti, meno quelli previsti dalla legge, sono soggetti a caducità, ossia possono essere fatti valere entro un determinato periodo di tempo. La prescrizione è prevista anche nel caso dei debiti e solitamente corrisponde a una durata di 10 anni, eccetto alcuni casi che vengono stabiliti dalla legge.
I termini della prescrizione
Non tutti i debiti hanno una prescrizione che arriva ai dieci anni. Ecco alcune categorie di debiti e la loro relativa prescrizione:
Debiti condominiali
La riscossione dei contributi condominiali ha una scadenza. L'amministratore, infatti, ha 5 anni per poter pretendere il pagamento dei debiti relativi al condominio. Secondo la sentenza n. 4489 del 25 febbraio 2014 della Corte di Cassazione, infatti: "trattandosi di spese condominiali, per loro natura periodiche, trova applicazione il disposto dell'articolo 2948 codice civile, n. 4 in ordine alla prescrizione quinquennale dei relativi crediti, la cui decorrenza è da rapportarsi alla data della delibera di approvazione del rendiconto delle spese e del relativo stato di riparto".
Debiti Equitalia
La prescrizione delle cartelle esattoriali di Equitalia varia a seconda della categoria del debito. Per i debiti di dell'Iva, dell'Irpef o del Canone Rai, ad esempio, la prescrizione è quella ordinaria di 10 anni. Nel caso dell'Imu o della Tari, invece, scende a 5 anni.
Debiti Inps
Fra i debiti di Equitalia, nel caso di quelli relativi all'INPS la prescrizione viene disciplinata dalla legge n. 335/1995, denominata "Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare". Secondo l'articolo 3, comma 9, infatti, afferma che: "Le contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria si prescrivono e non possono essere versate con il decorso dei termini di seguito indicati: a) dieci anni per le contribuzioni di pertinenza del Fondo pensioni lavoratori dipendenti e delle altre gestioni pensionistiche obbligatorie, compreso il contributo di solidarieta' previsto dall'articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 29 marzo 1991, n. 103, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 giugno 1991, n. 166, ed esclusa ogni aliquota di contribuzione aggiuntiva non devoluta alle gestioni pensionistiche. A decorrere dal 1 gennaio 1996 tale termine e' ridotto a cinque anni salvi i casi di denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti; b) cinque anni per tutte le altre contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria".
Crediti professionali
Per i professionisti, in caso di parcelle non pagate, è possibile richiedere la riscossione del credito. In questo caso si applica la prescrizione presuntiva, disciplinata dall'articolo 2956 del Codice Civile: "Si prescrive in tre anni il diritto: 1) dei prestatori di lavoro, per le retribuzioni corrisposte a periodi superiori al mese; 2) dei professionisti, per il compenso dell'opera prestata e per il rimborso delle spese correlative; 3) dei notai, per gli atti del loro ministero; 4) degli insegnanti, per la retribuzione delle lezioni impartite a tempo piu' lungo di un mese".
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