La prescrizione del bollo auto: cerchiamo di fare chiarezza
Cerchiamo di comprendere, norme alla mano, entro quando l'Amministrazione finanziaria può pretendere il pagamento del bollo auto
Quando si prescrive il bollo auto?
Cerchiamo di fare chiarezza.
Ai sensi dell'art. 5 del d.l. n. 953 del 1982, convertito nella legge n. 60 del 1986, "L'azione dell'Amministrazione finanziaria per il recupero delle tasse dovute dal 1 gennaio 1983 per effetto dell'iscrizione di veicoli o autoscafi nei pubblici registri e delle relative penalità si prescrive con il decorso del terzo anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento. Nello stesso termine si prescrive il diritto del contribuente al rimborso delle tasse indebitamente corrisposte".
In altri termini, il bollo auto cade in prescrizione dopo tre anni. Tale termine, tuttavia, non decorre immediatamente, ossia dal giorno in cui si dovrebbe pagare l'imposta, ma dal 1° gennaio dell'anno successivo. Per capirci meglio, immaginiamo che un automobilista debba pagare il bollo auto per l'anno 2018 e che non lo faccia; se entro il 31 dicembre del 2021 l'Amministrazione finanziaria non gli invia alcuna comunicazione o richiesta di pagamento, allora potrà considerarsi "salvo", perché il bollo auto è caduto in prescrizione.
Bisogna tuttavia fare attenzione ad alcune circostanze, che possono determinare l'interruzione del termine di prescrizione. Infatti, l'eventuale ricezione di comunicazioni formali, a mezzo raccomandata o PEC, solleciti, inviti bonari al pagamento e/ avvisi di accertamento comporta l'interruzione del termine che, dal giorno successivo, ricomincia a decorrere dall'inizio.
Anche l'eventuale avvio, da parte dell'Agente per la riscossione, di procedure esecutive o di pignoramento comporta l'interruzione del termine di prescrizione per il pagamento del bollo auto.
Vediamo, infine, quali possono essere le conseguenze nel caso di mancato pagamento del bollo auto.
Trattandosi spesso di importi di modesta entità, è bene subito chiarire che non è possibile, per l'Ente impositore, richiedere il pignoramento della casa, possibile soltanto nel caso in cui il contribuente abbia maturato debiti con il Fisco superiori a 120 mila euro. Tuttavia, è possibile che l'Amministrazione avvi le procedure per il pignoramento del conto corrente, dello stipendio o della pensione.
Un'altra possibile conseguenza è rappresentata dal c.d. fermo amministrativo, il qualche consiste in un provvedimento che impedisce al debitore di utilizzare il proprio veicolo, fino a quando non ha regolarizzato il pagamento o chiesto la rateazione e, in tal caso, pagato la prima rata. Tale procedura viene spesso utilizzata per costringere gli automobilisti al pagamento del bollo auto, impedendo loro di utilizzare il proprio mezzo e subendo così, in modo diretto, le conseguenze derivanti dal mancato assolvimento dell'obbligo in oggetto.
Per qualsiasi ulteriore necessità di chiarimento restiamo come sempre a disposizione.