Mobilità e Buona Scuola?

Algoritmo sbagliato! Il Giudice del Lavoro ordina il reinserimento dei docenti negli ambiti territoriali scelti in fase di presentazione della domanda di mobilità.

Le applicazioni della L.107/2015 hanno gettato il mondo della scuola nel caos più totale: errori nei trasferimenti, avvenuti con procedure affidate ad un algoritmo per cui docenti con minor punteggio hanno ottenuto misteriosamente una sistemazione più vicina di docenti con un punteggio maggiore, errori nell'assegnazione delle sedi ai docenti neo immessi in ruolo, errori non rettificati in tutte le graduatorie sono solo alcuni dei casi sottoposti di recente al vaglio della giurisdizione amministrativa e ordinaria.

In particolare risalgono a pochi giorni fa interessantissime pronunce (tra cui l'ordinanza del Tribunale di Trani-sez. Lavoro n.28744/2016 del 16.09.2016), destinate a costituire un precedente giurisprudenziale, che dichiarano l'illegittimità del trasferimento scolastico notificato alla fine del mese di luglio ai docenti all'esito delle procedure di mobilità obbligatoria cui erano stati costretti a ricorrere. Scrivono claris verbis i Giudici del Lavoro che l'amministrazione scolastica ha violato il principio generale ed inderogabile dello scorrimento della graduatoria fondato sul merito di cui al punteggio assegnato nella fase dei trasferimenti. Siffatto principio costituisce un vincolo per l'amministrazione scolastica attesa la natura concorsuale della procedura di mobilità che deve essere basata su una graduatoria alla cui formazione concorrono l'anzianità, i titoli di servizio e le situazioni personali e familiari dei docenti. A parere dei giudici pertanto le assegnazioni effettuate dal MIUR violano non solo i principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione costituzionalmente garantiti, ma si pongono in contrasto con i dettami della stessa L.107/2015 (art.1 co.108), con la normativa contrattuale e con l'ordinanza ministeriale n.241/2016, arrecando un grave ed irreparabile pregiudizio alle esigenze personali, familiari e relazionali dei soggetti ricorrenti.

Finalmente giustizia per i docenti con un chiaro stop ai trasferimenti illegittimi.