Quando il Superbonus diventa un problema: inadempienze e risarcimenti
Non tutto è oro quel che luccica. Il Superbonus, con le sue promesse di agevolazioni fiscali, si è rivelato un terreno insidioso per molti proprietari di immobili. Troppi sono finiti in tribunale, citando in giudizio
Superbonus: Contesto normativo e scadenze
Il Superbonus è un'agevolazione fiscale introdotta dal decreto-legge n.34/2020, articolo 119, e modificata più volte nel tempo, con variazioni sugli importi e scadenze differenziate a seconda del beneficiario. Le principali modifiche sono avvenute con la legge di bilancio 2022, il decreto-legge n.176 del 2022 e la legge di bilancio 2023. Le misure previste per condomini e persone fisiche, escluse le attività di impresa, arte e professione, sono:
- 90% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023
- 70% per le spese sostenute nel 2024
- 65% per le spese sostenute nel 2025
Ricordiamo anche che, con la pubblicazione della Legge n. 136/2023 nella Gazzetta Ufficiale n.236 del 9 ottobre 2023, era stata ufficializzata la proroga del Superbonus 110% per villette e unifamiliari sino al 31 dicembre 2023. Tale proroga riguarda, però, solo gli edifici unifamiliari in cui è stato svolto almeno il 30% dell'intervento complessivo al 30 settembre 2022.
Importante, quindi, per chi esegue i lavori di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica degli edifici è il rispetto delle scadenze visto che da queste dipende l'ottenimento di un'agevolazione più o meno vantaggiosa per il proprietario-committente.
Responsabilità, quindi, di chi esegue i lavori non solo "morale", ma è il più delle volte un vero e proprio obbligo contrattuale, in quanto l'appalto stipulato tra impresa esecutrice e committente prevede tempistiche precise per conseguire il maggior risparmio fiscale.
Responsabilità delle imprese
Le imprese che eseguono i lavori di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica devono rispettare le scadenze per garantire al committente le agevolazioni fiscali. In caso di mancato rispetto dei termini contrattuali, l'impresa può essere ritenuta responsabile del danno economico subito dal committente.
Le prime sentenze sui risarcimenti
Tribunale di Pordenone: Sentenza n. 655 del 26 ottobre 2023 Il Tribunale di Pordenone ha affrontato il caso di un general contractor che non ha completato i lavori in tempo, causando la perdita del Superbonus per i committenti. Il tribunale ha stabilito che il contractor doveva restituire gli acconti e risarcire il committente per la perdita della chance di usufruire delle agevolazioni fiscali.
Tribunale di Frosinone: Sentenza n. 1080 del 2 novembre 2023 Il Tribunale di Frosinone ha esaminato una controversia tra il proprietario di un edificio unifamiliare e l'impresa esecutrice che non ha rispettato i termini del contratto. La sentenza ha riconosciuto il diritto del committente a un risarcimento del 10% dell'importo previsto nel contratto, a causa della perdita dell'agevolazione.
Tribunale di Padova: Sentenza n. 2266 del 15 novembre 2023 Il Tribunale di Padova ha accolto parzialmente la richiesta di risarcimento dei proprietari nei confronti di due società edili, riconoscendo la restituzione degli acconti versati, ma non il risarcimento per l'inadempimento, per mancanza di prove del danno.
Come reagire a un'inadempienza
Se l'impresa è inadempiente, il primo passo è inviare una "messa in mora e diffida" tramite PEC. Successivamente, una perizia tecnica è essenziale per documentare lo stato dei lavori. La stima dei danni deve considerare vari aspetti:
- Se i lavori non sono stati eseguiti del tutto.
- Se i lavori sono stati eseguiti solo parzialmente.
- Se i lavori sono stati eseguiti, ma non a regola d'arte.
In ogni caso, consultare esperti tecnici, legali e fiscali è fondamentale per gestire al meglio queste situazioni.