Quando si parla di mobbing?
Le persecuzioni sul lavoro rendono difficile la vita professionale e quella privata, spesso si è portati a pensare che tutto passi e rientri, ma potrebbe avere ripercussioni drastiche.
Cos'è il mobbing? La sentenza n. 528 del 31 marzo 2011 del TAR Puglia Bari Sezione I'ha stabilito.
I parametri per individuare il mobbing sono stati stabiliti e racchiusi in 4 punti cardine:
- la molteplicità di condotte persecutorie nei confronti di chi subisce mobbing;
- l'evento lesivo della salute del dipendente;
- il nesso eziologico tra la condotta lesiva e il pregiudizio all'integrità psico-fisica del lavoratore;
- la prova dell'intento persecutorio.
Il termine "mobbing" può essere usato per indicare diversi comportamenti, posti in essere da uno o più persone fisiche al fine di compromettere in modo sistematico un soggetto in ambito lavorativo.
La violenza psicologica che fa da sfondo al reato di mobbing, genera spesso dalla rivalità, dalla competizione per il raggiungimento degli obiettivi, dagli stimoli per migliorare la produzione, dalle scelte per ottimizzare le economie. Tali obiettivi, seppur sani, possono sfuggire ad ogni ragionevole controllo e diventare utili a schermare meschinità e soprusi.
I fattori che concorrono alla sua evoluzione possono essere:
- l'indifferenza o la complicità di chi sta intorno
- l'accanimento più o meno cosciente del'mobber'
- il ruolo che riveste la vittima.
Chi subisce il sopruso inizialmente tende a sottovalutare il fenomeno, pensa di poterlo gestire e che sia destinato a passare da solo. Quando inizia a sentire bisogno di aiuto, si rende conto che la società non ha strumenti per aiutarlo. In primis, perché il sistema sanitario non è in grado di dargli il sostegno che vorrebbe, poiché deputato a curare i sintomi e non il problema da cui questi originano. Il sistema giudiziario non è preparato a dargli la giustizia che cerca perchè il mobbing è un insieme di soprusi esercitati dal gruppo su di una persona che difficilmente avrà documentazione o testimonianze in suo favore.
Le conseguenze del mobbing sono terribili, perché la vittima, a seguito dei disagi e delle sofferenze subìte, riporterà danni a livello psico-somatico. La Cassazione civile sez. un. 4 maggio 2004, n. 8438 ha stabilito che oltre al danno risarcibile, il mobbing provoca anche un danno morale ed esistenziale, in seguito a un ripetuto stress psicologico.
Pertanto Tale condizione, è risarcibile secondo l'ex art. 2059 c.c. Riguardo la compromissione in ambito lavorativo dell'immagine professionale del soggetto medesimo, il Tribunale di Agrigento, il 1 febbraio 2005 ha sancito che il danno sia tutelabile ai sensi del combinato disposto dagli artt. 2, 35 e 41 cost., oltre che ai sensi dell'art. 2059 c.c.
Inoltre, in base al soggetto autore di mobbing, sarà possibile diversificare la tutela risarcitoria. Tuttavia, è necessario denunciare per uscirne e non lasciarsi invischiare fino a credere di non poter trovare una soluzione. Ed è possibile solo rivolgendosi alle persone giuste, grazie alle quali attuare una difesa combinata da un punto di vista legale e sociale.