Riforma del Codice della Strada: multe e ricorsi

Ecco alcune delle novità presenti nella riforma del Codice della Strada in corso di approvazione.

8 AGO 2019 · Tempo di lettura: min.
Riforma del Codice della Strada: multe e ricorsi

Per la fine dell’anno è prevista l’approvazione riforma del Codice della Strada (decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285). Dopo il via livera della commissione Trasporti alla Camera, ora il disegno di legge dovrà essere approvato dalle Camere. Fra le principali modifiche che potrà contenere il testo ora in esame ci sarà, ad esempio, l’obbligo per i minori di 12 anni di usare il casco in bicicletta, l’introduzione della cosiddetta “strada scolastica” e la possibilità di poter circolare sulle autostrade per moto e scooter sotto i 150 cc, purché il conducente sia maggiorenne.

C’è un’altra novità nel testo che dovrà essere approvato in Parlamento di cui si sta discutendo molto. La legge, infatti, dovrebbe rendere più complesse, se non direttamente eliminare, le cosiddette “multe a strascico”. Di cosa si tratta? In realtà, il nome tecnico è “Scan capture” ed è un determinato tipo di telecamera che ha la possibilità di registrare le targhe di tutte le auto che sono parcheggiate e che si trovino in doppia fila o in divieto di sosta. Dopo aver scattato delle fotografie, invia direttamente i verbali in automatico e poi le contravvenzioni al proprietario dell’auto.

Secondo Simone Baldelli, di Forza Italia: “Il sempre maggiore ricorso alla pratica delle ‘multe a strascico’ attraverso l’impiego massivo dei dispositivi elettronici di rilevazione a distanza per l’accertamento delle violazioni del Codice della Strada, in particolar modo nel caso dei divieti di sosta, sta ridimensionando drasticamente la virtuosa consuetudine a rilasciare comunicazioni immediate ai trasgressori per mezzo dei preavvisi apposti direttamente sul mezzo”. La riforma del Codice della Strada, infatti, prevede che gli agenti di traffico dovranno lasciare, sempre e comune, al di sotto del tergicristallo, il preavviso della multa, ripristinando l’obbligo di notifica. Questa modifica è stata inserita in extremis e non è detto che si poi inserita nel testo finale.

Un’altra novità importante che sarà eventualmente inserita nel nuovo Codice della Strada riguarda il ricorso al Prefetto. Attualmente l’articolo 204, comma 1, sancisce che:

"Il prefetto, esaminati il verbale e gli atti prodotti dall'ufficio o comando accertatore, nonché il ricorso e i documenti allegati, sentiti gli interessati che ne abbiano fatta richiesta, se ritiene fondato l'accertamento adotta, entro centoventi giorni decorrenti dalla data di ricezione degli atti da parte dell'ufficio accertatore, secondo quanto stabilito al comma 2 dell'articolo 203, ordinanza motivata con la quale ingiunge il pagamento di una somma determinata, nel limite non inferiore al doppio del minimo edittale per ogni singola violazione, secondo i criteri dell'articolo 195, comma 2.”

Ciò vuol dire che, se il ricorso al prefetto che il conducente che ha ricevuto una multa ha deciso di fare viene rigettato, sarà costretto a pagare il doppio della sanzione. Con la riforma del Codice della Strada, invece, in seguito al rigetto, l’automobilista dovrà pagare il 50% in meno, ossia la metà dell’importo. Questa misura, secondo alcuni, potrebbe causare l’aumento smisurato dei ricorsi, rischiando di intasare gli uffici della prefettura. Il risultato? Che molte multe verranno cancellate perché verranno superati i termini perentori.

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