Trattamento di fine rapporto: come funziona?

È possibile richiedere il TFR in anticipo se si possiedono i requisiti adeguati.

22 MAG 2017 · Tempo di lettura: min.
Trattamento di fine rapporto: come funziona?

Cos'è il trattamento di fine rapporto? Come si calcola manualmente?

Cosa s'intende per trattamento di fine rapporto?

Con trattamento di fine rapporto (TFR, liquidazione o buonuscita) s'intende quella somma di denaro che il datore di lavoro deve consegnare ai lavoratori subordinati al termine del rapporto di lavoro, qualunque sia il motivo della cessazione. Il TFR è stato istituito dalla legge n. 297/1982, che sostituiva l'indennità di anzianità, e poi riformato dal d.lgs. n. 252/2005. Viene disciplinato dall'articolo 2120 del Codice Civile, che nel primo comma specifica:

"In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore di lavoro ha diritto ad un trattamento di fine rapporto".

Si tratta di una retribuzione differita che dipende da due elementi: la retribuzione annua lorda e dalla durata del rapporto di lavoro. Nel caso dei dipendenti pubblici, questa somma viene versata dall'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), mentre nel caso di lavoratori dipendenti, viene versata dal datore di lavoro. Ogni mese, parte della retribuzione del dipendente va al trattamento di fine rapporto fino al momento della cessazione. Il diritto al TFR ha una prescrizione di 5 anni dal momento in cui termina il rapporto tra il dipendente e l'impresa.

Come si calcola?

Se alla cessazione del rapporto si vuol sapere qual è esattamente la cifra da aspettarsi, si possono utilizzare gli appositi calcolatori online o si può calcolare manualmente. Innanzitutto, è necessario conoscere la retribuzione lorda annua (che include ad esempio anche i premi ma esclude i rimborsi spese), ossia quella che va dal 1º gennaio al 31 dicembre, e dividerla per il coefficiente 13,5. Da questa somma, poi, bisogna sottrarre una ritenuta dello 0,5% che corrisponde alla quota annua del contributo INPS. Questa somma viene consegnata all'INPS in quanto serve a garantire l'erogazione del TFR in caso di fallimento dell'impresa. Il risultato è il TFR lordo annuo.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che alla fine di ogni anno la somma del TFR viene rivalutata sulla base del costo della vita, prendendo in considerazione l'indice ISTAT. Per questo, alla somma del TFR dovrà essere aggiunta una percentuale fissa "dell'1,5 per cento in misura fissa e dal 75 per cento dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall'ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell'anno precedente", secondo quanto disciplinato dall'articolo 2120 del Codice Civile.

È possibile richiedere il TFR in anticipo se si possiedono i requisiti adeguati. Possono richiederlo i lavoratori dipendenti del settore privato (per quelli del settore pubblico cambiano alcuni dei requisiti) con almeno 8 anni di servizio presso la stessa impresa.

L'anticipazione del TFR può essere richiesta una sola volta e non può superare il 70% del TFR maturato al momento della richiesta. L'anticipo della liquidazione viene concesso solo in presenza delle seguenti motivazioni:

  • "eventuali spese sanitarie per terapie o interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche";
  • "acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile";
  • a queste motivazioni si aggiungono anche le spese da sostenere durante il congedo parentale o per motivi di formazione.

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