Equitalia e le somme prescritte: la soluzione è il ricorso in autotutela

Per le cartelle di paganento emesse da equitalia vale il termine di prescrizione quinquennale. Tuttavia è frequente che vengano notificate cartelle per debiti già prescritti

2 FEB 2016 · Tempo di lettura: 1 min.
Equitalia e le somme prescritte: la soluzione è il ricorso in autotutela

Per le cartelle di pagamento emesse da Equitalia vale il termine di prescrizione quinquennale. Tuttavia è frequente che vengano notificate cartelle per debiti molto risalenti, di date antecedenti al quinquennio e pertanto afferenti crediti prescritti.

Il dato della prescrizione, però, non deve trarre in inganno: la prescrizione è una condizione estintiva del credito che deve essere fatta valere dal debitore. Nel caso in cui non sia fatta valere, Equitalia, nonostante il credito sia prescritto, può comunque intraprendere azioni esecutive come pignoramenti, fermi amministrativi e, per cifre superiori ai 30.000 euro, ipoteche su beni immobili.

Come fare, dunque, a far valere tale prescrizione prima che inizi l'azione esecutiva dell'agente della riscossione?

È semplice: si deve proporre ricorso in autotutela a Equitalia per alcuni tipi di tributi (come Irpef e Ires), ai singoli enti per altre tipologie (Imu, Tari etc). Alternativamente è possibile proporre istanza in autotutela direttamente ad Equitalia: sarà l'agente della riscossione, in virtù del principio di buon andamento della pubblica amministrazione, a dover comunicare ai singoli enti l'avvenuta richiesta di annullamento. In tal caso sarà l'Ente impositore a dover comunicare con il contribuente circa l'esito di tale doglianza.

Tale ricorso è soggetto al principio del silenzio assenso, opportunamente ampliato - oltre i canonici 90 giorni - per il caso de quo: se il destinatario del ricorso non risponde entro i 220 giorni, la cartella deve essere annullata.

A conti fatti risulta essere un importante strumento per il contribuente, consente infatto di far valere in via preventiva la prescrizione del proprio debito, evitando al contempo le lungaggini (e i costi) di un regolare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.

Scritto da

Studio Legale Scavo

Lascia un commento

ultimi articoli su attualità