La caparra confirmatoria
La caparra confirmatoria spesso viene confusa con l'acconto o con la caparra penitenziale.
Cosa s'intende per caparra confirmatoria? Cosa succede in caso di inadempimento? Che differenza esiste con l'acconto e la caparra penitenziale?
Con "caparra confirmatoria" s'intende la consegna di una somma di denaro o una quantità di cose fungibili nel momento in cui viene concluso un accordo. L'obiettivo di questo versamento è quello di dimostrare la serietà dell'impegno assunto. Questo "patto di caparra", dunque, serve come accordo per onorare le clausole contrattuali.
La caparra confirmatoria è disciplinata dall'articolo 1385 del Codice Civile:
Se al momento della conclusione del contratto [1326 ss.] una parte dà all'altra, a titolo di caparra, una somma di danaro o una quantità di altre cose fungibili, la caparra, in caso di adempimento, deve essere restituita o imputata alla prestazione dovuta.
In caso di adempimento del contratto, la caparra verrà restituita alla controparte o, in alternativa, verrà scalata dalla somma totale, come anticipo.
L'inadempimento della caparra confirmatoria
Cosa succede in caso di inadempimento di una delle due parti? Il secondo e terzo comma dell'articolo 1385 del Codice Civile indicano che:
Se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l'altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra; se inadempiente è invece la parte che l'ha ricevuta, l'altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra.
Se però la parte che non è inadempiente preferisce domandare l'esecuzione o la risoluzione del contratto, il risarcimento del danno è regolato dalle norme generali.
Secondo il Codice Civile, dunque, se la parte che ha consegnato la caparra è inadempiente, l'altra parte può ritenere la caparra come risarcimento danni e recedere dal contratto. Se la parte inadempiente è chi ha ricevuto la caparra, invece, l'altra parte potrà richiedere la rescissione del contratto e il doppio della caparra versata.
Differenza con l'acconto e con la caparra penitenziale
La caparra confirmatoria spesso viene confusa con l'acconto o con la caparra penitenziale. Nel caso dell'acconto, pur trattandosi ugualmente di una sorta di anticipo sul prezzo totale, si tratta di una somma di denaro consegnata semplicemente per mostrare l'interesse per un determinato bene o servizio. La parte che ha ricevuto l'acconto, nel caso in cui il contratto non vada a buon fine, deve restituirlo. Oltre alla restituzione la parte adempiente ha la possibilità di richiedere il risarcimento del danno subito. L'acconto, dunque, non è, come avviene con la caparra confirmatoria, uno strumento che tutela gli interessi del venditore e dell'acquirente.
La caparra penitenziale, invece, pur essendo uno strumento giuridico, si distingue da quella confirmatoria in quanto ha una finalità diversa. Nel caso della caparra penitenziale, infatti, la somma di denaro riguarda il diritto di recedere dal contratto. La caparra ha la funzione di corrispettivo del diritto di recesso, secondo quanto affermato dall'articolo 1386 del Codice Civile:
Se nel contratto è stipulato il diritto di recesso per una o per entrambe le parti, la caparra ha la sola funzione di corrispettivo del recesso. In questo caso, il recedente perde la caparra data o deve restituire il doppio di quella che ha ricevuta.
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