Le novità sul collocamento dei lavoratori disabili
Le aziende con un numero di dipendenti fra 15 e 35 dovranno assumere almeno un lavoratore disabile.
Le imprese avranno 60 giorni per poter mettersi in regola nell'assunzione dei lavoratori disabili.
Dal 1 gennaio di quest'anno, cambiano le regole in materia di lavoro e disabilità. Prima dell'inizio del 2018 la legge n. 68 del 12 marzo 1999 obbligava le aziende ad assumere lavoratori con disabilità:
"Per collocamento mirato dei disabili si intende quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione".
Tuttavia, se in precedenza la legge stabiliva che "Per i datori di lavoro privati che occupano da 15 a 35 dipendenti l'obbligo di cui al comma 1 si applica solo in caso di nuove assunzioni", questo comma è stato invece abrogato. Dal 1 gennaio di quest'anno, infatti, non sarà più necessario che ci sia l'assunzione di un nuovo dipendente da parte dell'aziende che hanno almeno 15 lavoratori: per l'assunzione obbligatoria dei lavoratori disabili, infatti, resta come requisito solo il numero dei dipendenti.
Questo nuovo obbligo, previsto precedentemente dal Jobs Act per l'inizio del 2017 è poi slittato al 2018 con il decreto Milleproroghe.
Ora le piccole imprese avranno 60 giorni, invece dei 12 mesi previsti precedentemente, per mettersi in regola. Le aziende con un numero di dipendenti fra 15 e 35 dovranno assumere almeno un lavoratore disabile. Quelle che hanno tra i 36 e i 50 dipendenti, invece, dovranno assumerne due. Nel caso in cui i lavoratori superino le 50 unità, invece, bisognerà riservare un 7% dei posti disponibili per i disabili e l'1% a favore dei familiari degli invalidi e dei profughi rimpatriati. L'obbligo di assunzione di persone diversamente abili, inoltre, riguarda anche i partiti politici, le organizzazioni sindacali e tutte quelle organizzazioni che, senza scopo di lucro, operano nel campo della solidarietà sociale, dell'assistenza e della riabilitazione..
Le imprese, dunque, avranno tempo fino al 1 marzo per mettersi in regola. Per chi non rispetta l'obbligo le sanzioni sono aumentate: le imprese dovranno pagare 153,20 euro per ogni giorno lavorativo di ritardo per ogni disabile che non è stato assunto.
Le aziende che assumeranno disabili potranno ricevere agevolazioni e il sostegno dell'Inail per eventuali lavori riguardanti l'abbattimento delle barriere architettoniche, la formazione e l'adeguamento delle postazioni di lavoro. Nonostante ciò, alcune imprese possono temporaneamente evitare l'obbligo di assumere persone diverse abili, se presentano i seguenti requisiti:
- in ristrutturazione, riorganizzazione o conversione aziendale con in intervento straordinario di integrazione salariale;
- in situazione dichiarata di fallimento, in liquidazione;
- che stipulano contratti di solidarietà
- in mobilità, limitatamente alla durata della mobilità. Qualora la procedura si concluda con il licenziamento di più di cinque lavoratori, la sospensione si proroga di un anno che hanno sottoscritto degli accordi di incentivo all'esodo ai sensi dell'art. 4, commi 1-7 della Legge 92/2012 (Circolare MLPS n.22/2014).
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