Più rispetto per la salute e i diritti delle persone transessuali
Forse, finalmente, anche l'Italia sta affrontando un progresso giuridico in difesa della libertà e dell'uguaglianza.
Potrà mostrare i documenti senza più provare disagio e imbarazzo per quell'appellativo e quell'identità da uomo che non sentiva propri. Senza passare dalla sala operatoria.
Poco tempo fa è stata pubblicata una sentenza del Tribunale di Savona che ha autorizzato una persona transessuale a sottoporsi all'intervento chirurgico di cambiamento di sesso, ma anche a cambiare il nome, adottandone uno di genere opposto, ancor prima dell'intervento.
Altre sentenze, negli ultimi anni, avevano autorizzato il cambiamento di nome e sesso anagrafico senza ritenere necessario l'intervento.
Tutte queste sentenze rappresentano un notevole progresso giuridico in nome della tutela della libertà e dell'uguaglianza e, soprattutto, della salute psico-fisica delle persone transessuali. Una parte di loro, infatti, desidera un'identità del sesso opposto ma non vuole, in alcuni casi non può, sottoporsi agli interventi chirurgici di cambiamento di sesso.
Bisogna considerare che si tratta di interventi molto invasivi e, soprattutto, irreversibili, per non parlare dei costi che comportano quando non si riesce a farli negli ospedali pubblici.