quando si considera consumato il reato di truffa nelle frodi legate al Superbonus 110%?
Cassazione: sentenze a confronto sul momento consumativo del reato nelle truffe da superbonus 110%. Conta la creazione del credito falso o il suo effettivo utilizzo in compensazione?
La Corte di Cassazione è intervenuta con una importante pronuncia (sentenza n. 45868 del 2024) per fare chiarezza su un tema di grande attualità: quando si considera effettivamente consumato il reato di truffa nelle frodi legate al Superbonus 110%?La questione non è di poco conto, considerando il proliferare di casi di truffe legate ai bonus edilizi che hanno causato ingenti danni all'erario. La Suprema Corte ha dovuto affrontare il delicato compito di stabilire il momento esatto in cui il reato può dirsi perfezionato: è sufficiente la creazione del credito fittizio o serve qualcosa in più?La sentenza in esame ha preso una posizione netta sul punto, discostandosi da un precedente orientamento (sentenza 23402/2024) che aveva fornito una diversa interpretazione. Secondo la Corte, nelle truffe legate al Superbonus 110%, il reato si perfeziona già nel momento in cui viene creato il credito fittizio, senza che sia necessario attendere il suo effettivo utilizzo in compensazione o la sua cessione.La motivazione è chiara: il danno per lo Stato si realizza immediatamente con la creazione del credito inesistente, poiché questo è "naturalmente destinato" ad essere utilizzato in compensazione. Non serve quindi attendere l'effettivo utilizzo del credito, perché il danno all'erario si configura già nel momento della sua creazione fraudolenta.Questa interpretazione si basa su una lettura attenta della normativa sul Superbonus 110% (art. 121 del d.l. 34/2020), che prevede specifici meccanismi di controllo e verifica proprio perché i crediti, una volta creati, sono destinati alla circolazione e all'utilizzo in compensazione.La Corte ha anche affrontato il tema della tutela dei cessionari in buona fede, sottolineando come la natura fraudolenta del credito non venga meno per il solo fatto che questo sia stato ceduto a terzi ignari. Questo principio è particolarmente rilevante considerando la diffusa pratica della cessione multipla dei crediti.L'orientamento espresso dalla Cassazione appare particolarmente severo ma necessario per contrastare il fenomeno delle frodi nel settore dei bonus edilizi. La scelta di anticipare il momento consumativo del reato permette infatti un intervento più tempestivo delle autorità e una più efficace tutela delle risorse pubbliche.La sentenza si inserisce in un contesto più ampio di contrasto alle frodi fiscali, fornendo agli inquirenti strumenti interpretativi chiari per perseguire i responsabili di queste condotte illecite. L'approccio rigoroso della Corte riflette la necessità di proteggere un meccanismo, quello dei bonus edilizi, che se correttamente utilizzato può rappresentare un importante volano per l'economia, ma che deve essere preservato da utilizzi fraudolenti.
Per chi opera nel settore dei bonus edilizi, queste sentenze suggeriscono alcune precauzioni fondamentali:
1. Verificare accuratamente la documentazione dei lavori2. Controllare l'effettiva esecuzione degli interventi3. Prestare particolare attenzione nell'acquisto di crediti da terzi4. Conservare tutta la documentazione delle verifiche effettuate
In conclusione, la Cassazione ha tracciato una linea chiara: nelle truffe legate al Superbonus 110%, non serve attendere l'utilizzo effettivo del credito fittizio per considerare consumato il reato. Questa interpretazione, sebbene più severa, appare necessaria per garantire una tutela efficace dell'erario e prevenire condotte fraudolente che rischiano di minare la credibilità dell'intero sistema dei bonus edilizi.
Mentre il dibattito giuridico continua, è fondamentale per tutti gli operatori del settore mantenere la massima attenzione e rispettare scrupolosamente le normative, ricordando che la creazione di crediti fittizi può costituire reato indipendentemente dal loro effettivo utilizzo.
In ragione, infatti, dell'amplissima diffusione che hanno avuto i bonus edilizi e della parallela amplissima diffusione che hanno avuto le truffe con i bonus edilizi, appare opportuno evidenzaire come la stessa Suprema Corte possa assumere posizioni apparentemente contrastanti ma volte ad una effettiva repressione, sinanco anticipando il momento consumativo del reato, dei fenomini fraudolenti legati a tali bonus.