Violenza domestica: l’omertà dei vicini è reato?
Cosa fare se si è testimoni o se si sospetta che una vicina (o un vicino) sia vittima di violenza domestica?
Cosa rischiano i vicini che non denunciano un caso di violenza domestica?
Secondo un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, intitolato "Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti", oltre il 35% delle donne in tutto il mondo è stata vittima di abusi fisici e sessuali. Il 30% di questi episodi, inoltre, è stato causato da un partner intimo.
Secondo l'OMS, la violenza domestica è:
"un fenomeno molto diffuso che riguarda ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale e le varie forme di comportamenti coercitivi esercitati per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare".
Spesso ad essere testimoni di questo tipo di violenza sono i vicini di casa. Grida, pianti, liti furibonde, infatti, spesso sorpassano i muri delle mura domestiche e arrivano fino agli appartamenti contigui.
Eppure non tutti decidono di intervenire quando sono a conoscenza di questo tipo di episodi nei confronti di donne e bambini. Questa omertà, però, può essere una delle concause che permette all'aggressore di agire in modo indisturbato e, nei casi più gravi, commettere un omicidio. Nonostante ciò, i vicini che non denunciano queste situazioni non rischiano di incorrere in un reato. In questo caso, infatti, questo tipo di silenzio non è presente fra i reati previsti dal codice penale. A livello giuridico, sono presenti altri tipi di omissione, come quella prevista dell'articolo 361 Codice penale, ossia l'"Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale".
Pur non essendo un reato a livello giuridico, il silenzio di fronte a casi di violenza domestica è senza dubbio un peso a livello morale che può portare a grandi conseguenze sulle vittime. Cosa fare se si è testimoni o se si sospetta che una vicina sia vittima di violenza domestica? La prima cosa da fare, senza dubbio, è avvertire l'autorità competente, ad esempio chiamando al numero 112 dei Carabinieri.
Se si vogliono avere più informazioni, inoltre, è possibile contattare il Telefono rosa, chiamando il 1522, numero che è stato istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sarà possibile parlare direttamente con delle operatrici specializzate che sapranno dare sostegno e aiuto alle vittime di stalking e di violenza. Il numero è attivo 24 ore su 24.
È bene ricordare, inoltre, che la violenza domestica rientra in diverse fattispecie di reato, fra cui:
- articolo 572 del Codice penale: "chiunque […] maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito con la reclusione da due a sei anni";
- articolo 582 del Codice penale: "chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni";
- articolo 610 del Codice penale: "chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni".
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in violenza domestica.