Il diritto condominiale
I condomini hanno quote di proprietà sulle parti comuni, stabilite dalle tabelle millesimali.
Cosa s'intende per condominio? Quali sono gli elementi che lo compongono?
Il condominio è un edificio in cui coesistono allo stesso tempo proprietà e beni comuni da un lato e proprietà e beni privati dall'altro. Ogni condomino, infatti, è proprietario di una o diverse unità immobiliari e, allo stesso tempo, comproprietario delle parti comuni, come ad esempio le scale, il parcheggio, il giardino e il cortile. I condomini hanno quote di proprietà sulle parti comuni, stabilite dalle tabelle millesimali, contenute nel regolamento condominiale. Le quote vengono stabilite in base al valore dell'unità immobiliare di ciascun proprietario.
Ogni condominio ha un amministratore (obbligatorio se ci sono più di otto condomini), ossia una persona fisica o una società, che ha la funzione di rappresentante legale. Ha un mandato rinnovabile di due anni e ha un compito esecutivo in seguito alle decisioni prese dall'assemblea condominiale.
Anche l'assemblea condominiale è un elemento indispensabile in un condominio. È formata da tutti i condomini e può essere convocata in via ordinaria e in via straordinaria. Sia le norme che regolano l'assemblea condominiale che tutti gli altri aspetti della vita condominiale sono contenute nel cosiddetto regolamento di condominio. All'interno di questo regolamento, inoltre, viene disciplinata la divisione delle spese condominiali.
La riforma del condominio
La legge dell'11 dicembre 2012, n. 220, intitolata "Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici", ed entrata in vigore il 18 giugno 2013, ha modificato sostanzialmente il diritto condominiale, dopo più di 70 anni in cui era rimasto pressoché invariato. Questa riforma ha trasformato molti degli aspetti della vita di condominio. Nel caso dell'amministratore, ad esempio, la durata del suo incarico passa da uno a due anni e diventa obbligatorio quando il condominio è formato da più di 8 condomini. Viene inoltre allargata la definizione di "parti comuni" che, in seguito alla riforma, comprende anche gli impianti telematici e le antenne.
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