Accordo di riservatezza NDA – Non Disclosure Agreements Cos’è, a cosa serve e come scriverlo
Gli accordi di riservatezza, noti come Non-Disclosure Agreements (NDA), rappresentano strumenti contrattuali finalizzati a tutelare informazioni che le parti intendono mantenere confidenziali.

Los acuerdos de confidencialidad ( NDA) son instrumentos contractuales diseñados para proteger la información que las partes pretenden mantener confidencial. Aunque su uso está muy extendido en contextos industriales y comerciales (por ejemplo, en negociaciones para la adquisición de empresas, en acuerdos de licencia o colaboraciones tecnológicas, así como en operaciones de financiación o joint ventures), los NDA pueden aplicarse de forma transversal en cualquier sector donde sea necesario proteger datos sensibles, secretos comerciales, know-how o información de carácter estratégico. Los NDA suelen preceder a la conclusión de un contrato más amplio (por ejemplo, un acuerdo de licencia de patente, un acuerdo de suministro o una transacción corporativa), con el objetivo de proteger la información intercambiada durante las negociaciones.
La cláusula principal consiste en la imposición de un deber de confidencialidad , a menudo acompañado de una obligación de uso limitado (es decir, permitir el uso de la información recibida sólo para fines bien especificados).
Un NDA bien estructurado evita que la otra parte explote la información recibida con fines no autorizados o, peor aún, que la divulgue a terceros .
Marco regulatorio en Italia - Fuentes de referencia
Código Civil : no existe una disposición específica dedicada al NDA, pero se basa en los principios generales de autonomía contractual (art. 1322 del Código Civil) y de buena fe (arts. 1175 y 1375 del Código Civil).
Código de Propiedad Industrial (Decreto Legislativo n° 30/2005) : regula los secretos industriales (art. 98 y siguientes del CPI) y prevé formas de protección contra su divulgación ilícita.
Directiva (UE) 2016/943 y su transposición (Decreto legislativo n.º 63/2018) : se refieren a la protección de los conocimientos técnicos confidenciales y de la información comercial no divulgada.
Política de privacidad (RGPD y Decreto Legislativo 196/2003) : si la información confidencial incluye datos personales, se deben adoptar todas las medidas de protección requeridas por la legislación de protección de datos.
¿Contrato típico o atípico?
Los NDA entran en la categoría de contratos atípicos, aunque su difusión y práctica consolidada han creado de hecho un estándar. La base de la licitud reside en la autonomía contractual de las partes (art. 1322 cc), dentro de los límites impuestos por las normas imperativas y el orden público.
Cuestiones debatidas en la práctica de la aplicación
Uno de los problemas más frecuentes es la correcta delimitación del objeto de la NDA . A menudo las partes tienden a incluir toda la información relativa a la empresa, pero una definición excesivamente amplia puede crear incertidumbre y, en algunos casos, considerarse inválida o de otro modo inaplicable. Un paso clave es aclarar: qué se entiende por "información confidencial" (por ejemplo, secretos comerciales, datos comerciales, fórmulas, planes de marketing, datos de investigación, listas de clientes, etc.) y qué se excluye (por ejemplo, información que ya es de dominio público o que es legítimamente propiedad de la otra parte).
Otro tema candente es la duración de la obligación de confidencialidad . En algunos sectores (por ejemplo, el farmacéutico o el tecnológico) puede requerirse un plazo indefinido, especialmente si no se pretende que los secretos de la empresa lleguen a ser de conocimiento público. En otros contextos, la duración puede limitarse a unos pocos años (3-5 años), después de los cuales la información perdería relevancia estratégica.
Es común incluir una penalidad para la parte que viola las obligaciones de confidencialidad, cuyo monto sirve como liquidación convencional de daños.
La cláusula penal permite predeterminar la cuantificación del daño vinculado a una posible divulgación ilícita de información confidencial. En otras palabras, en lugar de esperar pruebas (a menudo complejas y costosas) de cuánto y qué tipo de daños resultaron de la violación, las partes establecen una suma que debe pagar la parte incumplidora.
Principales ventajas:
- Función disuasoria: la perspectiva de tener que pagar una cantidad predeterminada disuade a la otra parte de violar la confidencialidad.
- Seguridad jurídica: al definir de antemano el alcance del daño se evitan largas disputas sobre la cuantificación de la indemnización.
- Semplificazione probatoria: in linea di massima, la parte lesa non deve fornire la prova specifica del danno subito (rimane però l'onere di provare l'esistenza dell'inadempimento o della violazione della riservatezza).
A volte si discute se la clausola penale abbia anche una funzione punitiva (a mo' di "punitive damages"), ma nella tradizione giuridica italiana prevale l'idea che si tratti di uno strumento essenzialmente risarcitorio/deterrente, benché di fatto possa svolgere un effetto sanzionatorio quando l'importo stabilito è nettamente superiore al danno effettivo. In tali casi, il giudice, su richiesta, può ridurre equamente la penale se la reputa manifestamente eccessiva (art. 1384 c.c.).
Il primo problema pratico riguarda l'importo della penale. Se la somma stabilita appare manifestamente sproporzionata rispetto all'importanza economica o strategica delle informazioni protette, la controparte potrebbe agire in giudizio per ottenerne la riduzione (art. 1384 c.c.). Questo si traduce in un rischio per la parte divulgante che aveva confidato di avere una tutela "forte", salvo poi subire un intervento correttivo del giudice.
Il suggerimento è quello di quantificare la penale in modo ragionevole, tenendo conto del (i)Valore commerciale delle informazioni; (ii)Potenziale vantaggio per il concorrente o per terzi; (iii)Conseguenze economiche prevedibili di una divulgazione; (iv)Durata temporale dell'utilità delle informazioni (ad es. segreti industriali che mantengono il loro valore negli anni).
Occorre stabilire poi, se la clausola penale abbia natura esclusivamente sostitutiva del risarcimento o possa aggiungersi a un'ulteriore pretesa risarcitoria. In linea generale, se nel contratto si specifica che la penale "esaurisce ogni pretesa", la parte lesa non potrà richiedere ulteriori somme. Al contrario, se il contratto prevede espressamente la penale come importo "minimo" dovuto, la parte lesa potrà agire anche per il maggior danno (purché sia in grado di provarlo).
Bisogna infine ricordare che, la clausola penale, pur sollevando dalla prova dell'ammontare del danno, non esime la parte lesa dal dover dimostrare la violazione degli obblighi di riservatezza (o quantomeno dal fornire indizi gravi, precisi e concordanti). Ciò talvolta risulta complicato, soprattutto quando la divulgazione avviene in modo occulto o indiretto.
Nei casi più gravi, la divulgazione può coesistere con sanzioni penali e tutele speciali.
Sanzioni penali: l'art. 623 c.p. (rivelazione di segreto industriale) può trovare applicazione se le informazioni divulgate rientrano tra i segreti industriali (know-how, processi produttivi, etc.) e la condotta è volontaria o dolosa. L'esistenza di una clausola penale nel contratto non esclude la responsabilità penale: si tratta di sfere distinte (privata/contrattuale vs. penale).
Tutela del Codice della Proprietà Industriale (CPI): come previsto dall'art. 99 e seguenti, la violazione dei segreti commerciali e industriali può dare luogo a inibitorie, sequestro, risarcimento del danno in via civile, ordini di rimozione e varie misure correttive. La clausola penale, quindi, si aggiunge a questi strumenti.
Nel contesto internazionale, si pone il problema della scelta della legge e del foro competente (clausole di governing law e jurisdiction). In Italia, è frequente l'elezione del Foro di Milano nelle controversie legate alla proprietà industriale e intellettuale, data la presenza di una Sezione Specializzata in materia di Impresa.
La giurisprudenza di merito e di legittimità si è espressa soprattutto in relazione (i) all'ambito di responsabilità e prova del danno: il titolare delle informazioni deve provare, in giudizio, sia l'avvenuta divulgazione non autorizzata sia il danno concreto subito; (ii) all'estensione del concetto di "segreto industriale": i Tribunali tendono a interpretare in senso lato ciò che può costituire segreto industriale o commerciale, purché vi sia effettivo interesse alla riservatezza.
Consigli di redazione
1. Definire con precisione le informazioni riservate
È cruciale dedicare un articolo (o più) del contratto alla definizione dell'oggetto della riservatezza. È buona prassi elencare esempi e categorie di informazioni (es. piani di business, dati tecnici, software, metodi produttivi, strategie commerciali, ecc.), tenendo comunque uno spazio aperto a eventuali informazioni "collegate o conseguenti" a quelle elencate.
2. Esclusioni
Prevedere espressamente le circostanze in cui le informazioni non sono da considerarsi riservate, ad esempio:
- Informazioni già di pubblico dominio o che lo divengono successivamente senza colpa della parte ricevente.
- Informazioni già legittimamente in possesso della parte ricevente, senza vincoli di riservatezza.
- Informazioni divulgate da terzi che non erano obbligati alla riservatezza.
- Informazioni richieste dall'Autorità giudiziaria o da altre autorità competenti, previa comunicazione alla parte divulgante (laddove possibile).
3. Obblighi di utilizzo limitato
Oltre al divieto di divulgazione, è importante stabilire in modo chiaro:
- Che l'uso delle informazioni sia permesso unicamente per il fine specificato nel contratto (es. due diligence, valutazione di un investimento, sviluppo di un progetto congiunto ecc.).
- Che ogni diffusione interna all'organizzazione sia permessa solo a determinati soggetti (dipendenti, collaboratori, consulenti), i quali dovranno a loro volta essere vincolati alla riservatezza.
4. Durata
Specificare la durata dell'accordo e se la riservatezza prosegue anche successivamente alla cessazione del rapporto contrattuale.
In caso di durata illimitata, chiarire il razionale (ad es. trattasi di segreti industriali che mantengono la loro natura riservata indefinitamente).
5. Clausole penali e risarcimento del danno
Una clausola penale può fungere da deterrente, purché non sia eccessivamente elevata o vessatoria (in tal caso, la quantificazione può essere ridotta giudizialmente).
Prevedere la possibilità per la parte lesa di agire per il risarcimento del danno ulteriore, qualora dimostri di aver subito un pregiudizio superiore all'importo stabilito dalla penale.
6. Foro competente e legge applicabile
In contratti di carattere transnazionale, è opportuno stabilire la legge applicabile e il foro competente o inserire una clausola compromissoria di arbitrato, per minimizzare i rischi di conflitti di giurisdizione.
In ambito domestico, si può scegliere di devolvere la controversia al Foro specializzato in materia di impresa (ad es. il Tribunale di Milano, se lo si ritiene più adeguato).
7. Obblighi di restituzione/distruzione
È buona prassi prevedere l'obbligo, al termine del rapporto, di restituire o distruggere i documenti riservati, comprese le copie digitali (salvo esigenze archivistiche obbligatorie). In alcuni settori, si inserisce una dichiarazione scritta che la restituzione/distruzione sia stata effettivamente compiuta.
Conclusioni Gli NDA si confermano strumenti essenziali per la tutela della riservatezza e la protezione di informazioni sensibili, specie quando le parti sono impegnate in trattative o collaborazioni strategiche. Sebbene la legge italiana non disciplini in modo specifico questi accordi, la cornice dell'autonomia contrattuale consente di costruire pattuizioni ad hoc, efficaci e pienamente tutelate dal nostro ordinamento.
La chiarezza e la specificità delle clausole sono fondamentali per evitare contestazioni e per consentire al giudice, in caso di controversia, di interpretare senza ambiguità gli obblighi assunti.
L'NDA deve proteggere la parte divulgante, ma non deve risultare eccessivamente gravoso per la parte ricevente, pena il rischio di invalidità di talune clausole (si pensi a penali manifestamente esorbitanti o a definizioni eccessivamente vaghe).
E' consigliabile revisionare periodicamente i propri modelli di NDA, in considerazione degli sviluppi normativi, tecnologici e di prassi (soprattutto nei settori a rapida evoluzione).
Nota finale
Este estudio proporciona una visión general y un ejemplo de un esquema contractual de referencia. Para la redacción específica de un NDA siempre es recomendable evaluar las características específicas del caso concreto (ámbito sectorial, régimen de responsabilidad, objeto del acuerdo, etc.), así como mantenerse al día de las novedades jurisprudenciales y reglamentarias que se hayan producido.
Juan Salatto
Abogado