Diritto condominiale: si può fumare negli spazi comuni?
l Ministro della salute ha precisato, nella nota 1505 del 24 gennaio 2005, che la normativa antifumo è estesa anche ai luoghi chiusi del condominio.
È possibile fumare nei luoghi comuni del condominio? Quali sono le norme di riferimento?
Negli ultimi anni, i legislatori hanno cercato di limitare gli spazi in cui si può fumare, soprattutto quelli aperti al pubblico. La principale norma di riferimento è senza dubbio la cosiddetta legge Sirchia (n. 3/2003), che, nell'articolo 51, ha imposto il divieto di fumo in tutti i luoghi chiusi pubblici:
"È vietato fumare nei locali chiusi, ad eccezione di:
a) quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico;
b) quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati".
In seguito è stato il Dlgs. n. 6/2016 (recepimento della direttiva 2014/40/UE) ad incrementare il divieto di fumo, estendendolo anche a "pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS". Nella stessa norma, inoltre, il divieto di fumo si estende "al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza". Cosa succede negli spazi comuni del condominio? Il divieto di fumo si estende anche alle aree comuni?
Negli spazi privati i condomini sono liberi di fumare, senza però arrecare danno agli altri condomini. Buttare i mozziconi di sigarette dal balcone, ad esempio, è vietato in quanto rientra nel reato di "getto pericoloso di cose" previsto dall'articolo 674 del Codice Penale. I condomini possono essere puniti anche se le immissioni delle sigarette danneggiano per fumo passivo gli altri, come confermato dalla sentenza n. 7875/2009 della Corte di Cassazione.
Ogni condominio è diviso fra spazi privati, come gli appartamenti, è quelli condivisi, ad esempio le scale, i pianerottoli o il giardino. Nonostante si tratti di spazi comuni, però, è necessario ricordare che l'articolo 32 della Costituzione sancisce il diritto alla salute in cui è inclusa la tutela della salute dal fumo passivo. Per questo, il Ministro della salute ha precisato, nella nota 1505 del 24 gennaio 2005, che la normativa antifumo è estesa anche ai luoghi chiusi del condominio per tutelare gli altri condomini e chi transita in questi spazi dai danni del fumo passivo.
Chi è il responsabile dell'osservanza di questo divieto? Secondo l'articolo 2. 2 dell'accordo Stato-Regioni del 16 Dicembre 2004, in attuazione dell'articolo 51, comma 2 della Legge 16 gennaio 2003, n. 3, il responsabile è l'amministratore di condominio: "i dirigenti preposti alle strutture amministrative e di servizio di locali di pubbliche amministrazioni, aziende e agenzie pubbliche o di privati esercenti servizi pubblici, ovvero i responsabili di strutture private, fanno predisporre ed apporre i cartelli di divieto completi delle suddette indicazioni nei locali in cui vige il divieto". Sarà l'amministratore di condominio, dunque, ad apporre i cartelli del divieto di fumo e a vigilare sul rispetto del divieto. I condomini, inoltre, avranno la possibilità di richiamare chi non osserva il divieto e, nel caso sia necessario, segnalare le violazioni alle autorità competenti.
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in diritto condominiale.