Contratti: tutto quello che devi sapere
Atipici, tipici, unilaterali, bilaterali, formali...quali sono le principali tipologie di contratto?
Come vengono classificati i contratti? Quali sono le principali caratteristiche delle varie tipologie?
Cosa s'intende per "contratto"? Secondo l'articolo 1321 del codice civile italiano,
"il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale".
Si tratta, dunque, di una accordo di tipo bilaterale o plurilaterale che serve a creare diritti reali e obbligazione fra due o più parti. Matrimonio e testamento, per esempio, sono due tipologie di contratto.
Secondo il codice civile, dunque, gli elementi principali di un contratto sono: accordo delle parti, ossia il punto d'incontro delle volontà delle parti, l'oggetto, la causa e la forma. In base a questi elementi, esistono diverse tipologie di contratto, a seconda del tipo di classificazione.
Contratti tipici e contratti atipici
In questo caso, il contratto tipico è un accordo stabilito dalla legge, ossia espressamente previsto e disciplinato dal Codice Civile, come avviene nel caso della compravendita (articolo 1470 del codice civile). I contratti atipici, invece, non sono disciplinati direttamente dalla legge anche se non possono chiaramente essere illeciti ma devono seguire le norme generali sui contratti.
Contratti formali e contratti non formali (o a forma libera)
Nel caso del contratto formale, la legge prevede una determinata forma di stipulazione. I contratti non formali o a forma libera, invece, non prevedono una determinata forma prevista dalla legge per poter essere stipulati.
Contratti unilaterali e contratti bilaterali
Rispetto al contratto bilaterale e plurilaterale previsto dall'articolo 1321 del codice civile, l'articolo 1333 del c.c. disciplina il cosiddetto contratto unilaterale:
"La proposta diretta a concludere un contratto da cui derivino obbligazioni solo per il proponente è irrevocabile appena giunge a conoscenza della parte alla quale è destinata. Il destinatario può rifiutare la proposta nel termine richiesto dalla natura dell'affare o dagli usi. In mancanza di tale rifiuto il contratto è concluso".
Un esempio di questo tipo di contratto è quello della donazione.
Contratto a titolo oneroso e contratto a titolo gratuito
Il contratto a titolo oneroso è per definizione un accordo in cui una parte esegue una prestazione, ricevendo in cambio un vantaggio patrimoniale dall'altra. Al contrario, un contratto a titolo gratuito prevede lo scambio di un bene o di un servizio senza ottenere un vantaggio patrimoniale proveniente dall'altra parte.
Contratto consensuale e contratto reale
Nei contratti consensuali l'accordo si conclude quando si raggiunge il consenso fra le parti, come avviene, ad esempio, con la compravendita. Nei contratti reali, invece, l'accordo si conclude con la consegna materiale dell'oggetto del contratto, come avviene, ad esempio, nel caso del mutuo.
Contratto commutativo e contratto aleatorio
Nel caso del contratto commutativo l'accordo stabilisce chiaramente le prestazioni reciproche delle parti, con l'obiettivo di poter valutare fin da subito vantaggi e sacrifici. Nel caso di quello aleatorio, che proviene dal latino "alea", ossia rischio, invece, vantaggi e sacrifici dell'accordo sono incerti e dipendono dalle condizioni future. Di conseguenza, può prevedere dei rischi. Un esempio di contratto aleatorio è quello di assicurazione.
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