Eredità: rinuncia e beneficio d’inventario

Eredità: se non c'è un testamento, cosa accade? Cosa succede se all'erede spettano non solo i beni ma anche i debiti del defunto? Il possesso e il non possesso dei beni ereditari: cosa sono?

9 MAG 2018 · Tempo di lettura: min.
Eredità: rinuncia e beneficio d’inventario

Cosa succede se non c'è il testamento? È possibile rinunciare all'eredità? Chi paga i debiti del defunto?

Quando si parla di eredità, si parla del patrimonio di una persona che, alla sua morte, passa a un altro soggetto attraverso la successione. Secondo il codice civile, l'eredità si devolve per legge o per testamento.

In questo caso, l'eredità viene suddivisa a seconda delle situazioni, mettendo in atto la cosiddetta "successione legittima", ossia dando la precedenza ai parenti più stretti del defunto. Fra le principali possibilità troviamo, ad esempio:

  • l'eredità va direttamente al coniuge in mancanza di figli, anche al coniuge separato a cui non sia stata addebitata la separazione;
  • in presenza di un figlio, metà dei beni al coniuge e l'altra metà al figlio;
  • nel caso ci siano due o più figli, un terzo dei beni spetta al coniuge e i restanti 2/3 ai figli, in parti uguali;
  • in assenza di figli e di coniugi, l'eredità spetta ai discendenti, ad esempio ai nipoti;
  • in assenza di parenti, invece, l'eredità spetta allo Stato.

Cosa succede se all'erede spettano non solo i beni ma anche i debiti del defunto?

In questo caso, gli eredi risponderanno ai debiti ereditati con tutti i propri beni. Per evitare situazioni complesse, però, l'erede ha sempre l'opportunità di rinunciare all'eredità. Ciò è possibile attraverso un atto di rinuncia che dev'essere inviato prima della divisione stessa dell'eredità.

In alternativa, l'erede ha l'opportunità di accettarla ma con "beneficio di inventario". Cosa vuol dire? Accettando l'eredità con beneficio di inventario, è possibile separare il proprio patrimonio da quello del defunto. In questo modo, se si ereditano anche debiti, si risponderà solamente con il patrimonio ereditato e non con il proprio.

Il codice civile, inoltre, fa un'ulteriore distinzione in base al possesso o al non possesso dei beni ereditari.

Il possesso e il non possesso dei beni ereditari

Secondo l'articolo 485 del Codice civile, se il chiamato all'eredità è nel possesso dei beni ereditari deve fare l'inventario entro tre mesi dal giorno dell'apertura della successione o della notizia della devoluta eredità. Trascorso tale termine senza che l'inventario sia stato compiuto, il chiamato all'eredità è considerato erede puro e semplice. Compiuto l'inventario, il chiamato che non abbia ancora fatto la dichiarazione, così come previsto dell'articolo 484, ha un termine di quaranta giorni da quello del compimento dell'inventario medesimo, per deliberare se accetta o rinuncia all'eredità. Trascorso questo termine senza che abbia deliberato, è considerato erede puro e semplice.

Quando il chiamato all'eredità non è nel possesso dei beni ereditari, secondo l'articolo 486 del Codice civile, invece, può eseguire la dichiarazione di accettare con il beneficio di inventario, fino a che il diritto di accettare non è prescritto. In seguito, deve compiere l'inventario nel termine di tre mesi dalla dichiarazione. Se ciò non avviene, è considerato erede puro e semplice. Al contrario, se ha fatto l'inventario senza aver sottoscritto la dichiarazione d'accettazione, ha la possibilità di farla nei quaranta giorni successivi al compimento dell'inventario. In caso contrario, il chiamato perde il diritto di accettare l'eredità.

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1 Commenti
  • Pipolo. Lucio

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