Cosa s’intende per contenzioso tributario?
Il processo tributario si divide essenzialmente in due fasi di giudizio.
Dal 2016, sono state introdotte diverse novità nel processo tributario, in seguito al decreto legislativo 156/2015.
Il processo tributario
Quando si parla di contenzioso tributario s'intende l'insieme delle procedure e delle disposizioni che disciplinano il processo tributario. Questo procedimento ha come oggetto principale le controversie, ovviamente di natura tributaria, che si vengono a creare tra l'amministrazione finanziaria e il contribuente. Gli atti emessi dal fisco, infatti, sono vincolanti per i cittadini che però hanno la possibilità di poter richiedere un processo tributario qualora il contribuente creda di avere il diritto a un rimborso o a un'agevolazione. I temi principali dibattuti in un processo tributario sono essenzialmente i tributi di diverso genere e le controversie di natura catastale.
Il processo tributario si divide essenzialmente in due fasi di giudizio.
- Il primo grado viene eseguito dinanzi alle Commissioni Tributarie Provinciali (CPT) che hanno sede nei capoluoghi di provincia.
- Nel secondo grado, invece, il processo si svolge dinanzi alle Commissioni Tributarie Regionali (CTR) con sede principalmente nei capoluoghi di regione.
Le novità promosse dalla riforma
Il decreto legislativo numero 156/2015 ha promosso dei cambiamenti nel processo tributario, alcuni già attivi da gennaio scorso e altri da giugno. Le novità sono diverse e una delle principali è quella che ha come obiettivo quello di ridurre le controversie con il fisco attraverso la mediazione. Questa novità si applica a tutte quelle controversie di valore non superiore a 20.000 euro.
Fra le altre novità promosse dal decreto legislativo, inoltre, troviamo l'esecuzione immediata delle sentenze emesse. Dall'1 gennaio 2016, infatti, le sentenze, anche se non definitive, saranno immediatamente esecutive, senza il bisogno di aspettare una pronuncia definitiva. Questo strumento viene applicato nel caso di importi inferiori a 10.000 euro.
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A questo punto non sono sicuro che si tratti di un contenzioso tributario. Sono un docente che ha esercitato la libera professione come attività occasionale realizzando un reddito minimo aggiunto. INPS chiede il pagamento dei contributi. La richiesta fa riferimento all'anno 2013. Il commercialista mi aveva detto che non ero tenuto a pagarli in quanto avevo già una posizione INPS ed essendo l'attività di libera professione una attività secondaria con un reddito minimo (6.647,00 €) potevo non pagare. Alla richiesta di pagamento ha presentato un ricorso amministrativo che è stato respinto per diversi motivi. Mi ha detto di rivolgermi ad un legale per impugnare la decisione o valutare il da farsi. Spero di essere stato chiaro, resto in attesa di un cortese riscontro. Cordiali saluti