Il genitore assente paga i danni
Come si comporta la legge rispetto ai genitori assenti?
Il "genitore assente" è un'espressione usata in psicologia per decrivere il genitore che si disinteressa della vita del figlio; per la legge è quello che viene meno all'obbligo di educare ed allevare i figli, a volte senza neanche contribuire al loro mantenimento.
Fino alla legge sull'affido condiviso del 2006, la maggior parte delle sentenze prevedevano l'affido dei figli alla madre e "la facoltà" per i genitori di tenerli con sé in determinati periodi. La "facoltà" è, in diritto, il "potere" di fare (o di non fare). In sostanza, a stretto rigore, le sentenze lasciavano liberi i genitori non affidatari di stare o non stare con i figli.
Tutto questo ha avuto fine con l'affido condiviso, per cui i genitori hanno stessi diritti, ma anche doveri, nei rapporti dei figli. Restava il problema di come "punire" il genitore "assente" che si disinteressava del figlio.
Alcuni presentavano una denuncia penale, ma questa aveva due controindicazioni: la lunghezza del processo penale e la scarsa possibilità di condanne.
Più efficace sembra la decisione di alcuni tribunali e della Corte di Cassazione: questa ha stabilito che il genitore che si "disinteressa" del figlio deve pagare i danni che questo comportamento gli ha causato.
Il problema sarà come quantificare i danni, perché, in questi casi, il patimento è soprattutto psicologico e spesso tenuto nascosto dai figli.