Illegittimità ipoteca ADER e diritto al risarcimento del contribuente

Non sempre le ipoteche di Equitalia (oggi Agenzia Entrate Riscossione) sono legittime e l'Amministrazione Finanziaria paga i danni come chiunque sbaglia

20 GEN 2025 · Tempo di lettura: min.
Illegittimità ipoteca ADER e diritto al risarcimento del contribuente

L'interessante caso in esame riguarda una controversia tra un contribuente e l'Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) relativa all'illegittima iscrizione di un'ipoteca per un debito fiscale di modesta entità, poco più di 2.000 euro.

Pacifica è stata la declaratoria di illegittimità dell'ipoteca del Concessionario della riscossione per un debito di poco più di 2.000 euro in linea con la consolidata giurisprudenza della Cassazione. In particolare, la sentenza delle Sezioni Unite n. 5771/2012 ha stabilito che non è possibile procedere all'iscrizione ipotecaria per crediti inferiori a 8.000 euro. Tale limite rappresenta una soglia di rilevanza al di sotto della quale la misura cautelare risulta sproporzionata.

Questa sentenza pur ribadendo un principio consolidato è molto importante perchè il contribuente, in media, accetta supinamente le ipoteche dell'amministrazione finanziaria ritenendole senza dubbio legittime; solo raramente, infatti, si ricorre alla consulenza di un professionista, poichè non si riesce ad intendere che l'Amministrazione finanziaria è una controparte qualsiasi e come tutte le controparti può commettere errori che se sanzionati per tempo ne comportano la condanna ad un risarcimento a favore del contribuente.La vicenda processuale ha, comunque, attraversato diversi gradi di giudizio in punto di liquidazione del danno patito dal contribuente. Inizialmente, il Giudice di Pace aveva accolto la domanda del contribuente, dichiarando illegittima l'iscrizione ipotecaria effettuata dall'ADER sui beni immobili del ricorrente. Successivamente, il contribuente aveva nuovamente adito il Giudice di Pace chiedendo il risarcimento dei danni, sia patrimoniali che non patrimoniali, derivanti da tale illegittima iscrizione.

A sostegno della propria pretesa risarcitoria, il contribuente aveva dimostrato un concreto pregiudizio: l'iscrizione ipotecaria aveva infatti compromesso la sua capacità di accedere al credito. In particolare, aveva prodotto una lettera della Finanziaria Meridionale datata 25 giugno 2006, nella quale l'istituto comunicava il diniego alla concessione di un mutuo ipotecario di 90.000 euro proprio a causa dell'iscrizione pregiudizievole gravante sull'immobile offerto in garanzia. Il Giudice di Pace aveva, dunque, accolto la domanda risarcitoria, condannando l'ADER al pagamento di 4.000 euro a titolo di risarcimento del danno, liquidato in via equitativa.

Tuttavia, in sede di appello, il Tribunale di Catanzaro aveva ribaltato questa decisione, accogliendo le ragioni dell'Agenzia e rigettando la domanda risarcitoria del contribuente.Il Tribunale aveva motivato la propria decisione sostenendo che, pur sussistendo l'evento dannoso (l'illegittima iscrizione ipotecaria), il pregiudizio risarcibile non poteva considerarsi in re ipsa, ma doveva essere provato dal danneggiato. In particolare, secondo il giudice d'appello, non era stata dimostrata alcuna lesione di interessi costituzionalmente garantiti e i semplici disagi o disappunti non potevano considerarsi risarcibili.

La Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sul ricorso del contribuente, ha parzialmente accolto le sue ragioni. In particolare, ha ritenuto fondata la censura relativa all'omesso esame del fatto decisivo rappresentato dalla lettera di diniego della Finanziaria Meridionale. Secondo la Suprema Corte, il Tribunale ha erroneamente trascurato di considerare questo documento, che invece rappresentava una prova concreta del pregiudizio subito dal contribuente.La Cassazione ha quindi cassato la sentenza impugnata con rinvio al Tribunale di Catanzaro, che dovrà riesaminare la domanda di risarcimento del danno patrimoniale tenendo in debita considerazione la prova documentale rappresentata dalla lettera di diniego del mutuo. Il nuovo giudice dovrà effettuare un motivato apprezzamento dell'inferenza probatoria di tale documento, valutando se e in che misura esso dimostri l'esistenza di un danno risarcibile causalmente collegato all'illegittima iscrizione ipotecaria.

Questa pronuncia ribadisce un principio importante: mentre il danno non patrimoniale richiede la lesione di interessi costituzionalmente rilevanti, il danno patrimoniale può essere provato attraverso elementi documentali che dimostrino concrete conseguenze pregiudizievoli nella sfera economica del danneggiato, come nel caso specifico il diniego di accesso al credito bancario.

Scritto da

Studio legale Avv. Giulio Mario Guffanti

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