Intervento inutile: è risarcibile
La Corte di Appello di Napoli non aveva preso in considerazione i danni psicologici che la donna poteva aver sofferto in seguito all'operazione.
Secondo una sentenza della Corte di Cassazione è possibile richiedere il risarcimento dei danni nel caso in cui si venga sottoposti a un intervento ben riuscito ma inutile.
Vi siete mai sottoposti a un intervento chirurgico o a delle cure che, nonostante siano state eseguite alla perfezione, non hanno ottenuto nessun tipo di risultato, pur non causando nessun danno? Secondo la Corte di Cassazione, III sezione civile, attraverso la sentenza 12597/17 del 19 maggio scorso, sarebbe possibile chiedere un risarcimento.
Il caso e la sentenza della Cassazione
La sentenza si riferisce al caso di una donna, operata chirurgicamente con l'obiettivo della "stabilizzazione della spalla sinistra", presso la Casa di Cura della provincia di Avellino. Nonostante l'intervento sia stato portato a termine in maniera impeccabile, la paziente non ha riscontrato nessun giovamento dall'operazione chirurgico, pur senza riscontrare nemmeno nessun peggioramento. La donna aveva richiesto alla Corte di Appello di Napoli un risarcimento in quanto aveva subito, non un danno fisico, bensì psichico in seguito alla grande delusione di essersi sottoposta a un intervento chirurgico ma di non aver beneficiato dei risultati. Il tribunale, però, aveva rifiutato questa motivazione perché, secondo i giudici, l'operazione non aveva provocato danni fisici temporanei o permanenti alla paziente. La Corte di Appello di Napoli, dunque, non aveva preso in considerazione i danni psicologici che la donna poteva aver subito in seguito all'operazione.
Al ricorso della paziente, la Corte di Cassazione ha risposto ribaltando la sentenza della Corte di Appello di Napoli, in quanto non erano stati applicati i principi in materia di responsabilità sanitaria e soprattutto perché l'operazione aveva danneggiato la donna sul piano psicologico. Gli Ermellini, inoltre, hanno sottolineato i comportamenti omissivi della struttura sanitaria:
«In tema di responsabilità sanitaria, qualora un intervento operatorio, sebbene eseguito in modo conforme alla lex artis e non determinativo di un peggioramento della condizione patologica che doveva rimuovere, risulti, all'esito degli accertamenti tecnici effettuati, del tutto inutile, ove tale inutilità sia stata conseguente all'omissione da parte della struttura sanitaria dell'esecuzione dei trattamenti preparatori a quella dell'intervento, necessari, sempre secondo la lex artis, per assicurarne l'esito positivo, nonché dell'esecuzione o prescrizione dei necessari trattamenti sanitari successivi, si configura una condotta della struttura che risulta di inesatto adempimento dell'obbligazione.
Secondo la Corte, infatti, gli inadempimenti della Casa di Cura includono la mancanza di terapie pre e post operatorie che probabilmente avrebbero potuto rendere utile l'intervento. Gli Ermellini, inoltre, hanno affermato che l'inutilità dell'intervento ha causato un "danno evento", ossia una lesione della sfera psico-fisica, un danno non patrimoniale e un danno per perdita di chance.
La sentenza degli Ermellini, dunque, ha sottolineato che, in caso di intervento inutile, anche se eseguito perfettamente, il paziente avrà diritto a chiedere il risarcimento del danno. Le strutture sanitarie, dunque, dovranno prestare maggiore attenzione quando proporranno interventi o cure che potrebbero rivelarsi totalmente inutili in quanto potranno dare il diritto al paziente, secondo quanto affermato dalla Corte di Cassazione, di richiedere un risarcimento.
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