Minori: tempi paritari di permanenza presso i genitori separati?
i figli di coppia separata o divorziata vengono affidati ad entrambi i genitori, il cosiddetto “affido condiviso” che garantisce al minore il diritto alla bi-genitorialità, ovvero la presenz
In linea generale, i figli di coppia separata o divorziata vengono affidati ad entrambi i genitori, il cosiddetto "affido condiviso" che garantisce al minore il diritto alla bi-genitorialità, ovvero la presenza costante della madre e del padre nella loro vita .
Alla base di questa scelta vi è il principio per cui il conflitto tra i genitori non deve incidere negativamente sul rapporto con i figli.
Questo non significa che i figli trascorreranno lo stesso tempo sia con la madre che con il padre: infatti, non può applicarsi un calcolo matematico per stabilire le ore ed i giorni in cui i minori passeranno il tempo con ciascuno dei genitori.
Bisogna tener conto delle esigenze e dello stile di vita dei minori stessi, dei loro impegni scolastici ed extra, e, soprattutto, evitare che si ritrovino sballottati da una casa all' altra , perennemente con la valigia in mano, come commessi viaggiatori.
Giurisprudenza in merito.
Come ribadito nell' Ordinanza della Corte di Cassazione n. 3652 del 13.02.2020 "la regolamentazione dei rapporti fra genitori non conviventi e figli minori non può avvenire sulla base di una simmetrica e paritaria ripartizione dei tempi di permanenza con entrambi i genitori ma deve essere il risultato di una valutazione ponderata del giudice del merito che, partendo dalla esigenza di garantire al minore la situazione più confacente al suo benessere e alla sua crescita armoniosa e serena, tenga anche conto del suo diritto a una significativa e piena relazione con entrambi i genitori e del diritto di questi ultimi a una piena realizzazione della loro relazione con i figli e all'esplicazione del loro ruolo educativo."
In sostanza, quello che conta è tutelare il più possibile il diritto dei figli ad avere entrambi i genitori presenti nella loro vita, sottinteso il principio per cui non è la quantità di tempo passato con i figli ma la qualità di questo. È anche evidente che le condizioni che riguardano i figli minori sono destinate a cambiare nel tempo: man mano che crescono il rapporto si trasforma e ne dovrà seguire un mutamento anche nel regime di frequentazione.