Referendum costituzionale: cosa e come si vota?

Data l'assenza del quorum, non ci sarà bisogno di un numero minimo di votanti.

19 MAG 2016 · Tempo di lettura: min.
Referendum costituzionale: cosa e come si vota?

Ad ottobre gli italiani saranno chiamati a votare a favore o contro le riforme costituzionali proposte dal cosiddetto DDL Boschi.

Dopo il referendum sulle trivelle, ad ottobre gli italiani dovranno nuovamente recarsi alle urne per votare per il referendum confermativo sulle riforme costituzionali approvate dal parlamento ad aprile. Si tratta, dunque, di un referendum costituzionale che ratificherà o meno le decisioni del parlamento.

Cos'è un referendum costituzionale?

Il referendum di ottobre sarà di tipo costituzionale. Viene denominato anche confermativo o sospensivo ed è previsto dall'articolo 138 della Costituzione. Le revisioni della Costituzione, come nel caso del DDL Boschi, o l'aggiunta di leggi costituzionali, devono essere votate due volte da entrambe le Camere a tre mesi di distanza. Per essere approvata, però, la legge o la revisione dev'essere approvata nella seconda votazione dalla maggioranza dei due terzi dei rispettivi membri delle due Camere. In caso contrario, come nel caso del DDL Boschi, verrà indetto un referendum per avere una conferma popolare. Nel caso del referendum costituzionale, inoltre, non è necessario raggiungere il quorum, come avviene invece per il referendum abrogativo.

Per cosa si vota?

Data l'assenza del quorum non ci sarà bisogno di un numero minimo di votanti: vincerà l'opzione più votata. Il referendum, dunque, permetterà di confermare, tramite il "sì", o di bocciare, attraverso il "no", la riforma costituzionale proposta dal DDL Boschi.

Cosa prevedono le modifiche alla Costituzione? I principali temi in discussione sono:

  • la fine del bicameralismo perfetto;
  • la riduzione del numero dei parlamentari;
  • la soppressione del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (CNEL);
  • la revisione del Titolo V della Costituzione.

Il referendum, però, sembra avere anche altre conseguenze. Il premier Matteo Renzi, infatti, ha più volte legato il risultato del referendum a una conferma del suo mandato. Ciò vorrebbe dire che, nel caso della vittoria del "no", l'attuale governo potrebbe vacillare, portando addirittura alle dimissioni di Renzi e quindi alla caduta dell'esecutivo.

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