Affitti, Blocco degli Sfratti e Coronavirus: l'Intervista allo Studio Legale Misuraca Bonfiglioli
Lo Studio Legale Misuraca Bonfiglioli spiega a StudiLegali com'è cambiata, in piena pandemia, la situazione Affitti in Italia con il Decreto Milleproroghe e come sarebbe opportuno procedere.
Ci rivolgiamo quest’oggi allo Studio Legale Misuraca Bonfiglioli, situato a Modena. Una delle specialità di questo studio è il Diritto Immobiliare, di cui si occupa dal 2015. Abbiamo deciso di porre loro, in quanto professioniste del tema, delle domande riguardo il settore immobiliare e alle sue conseguenze giuridiche che si son viste protagoniste di questo peculiare periodo storico: la Pandemia ha cambiato le “regole del gioco” del Diritto Immobiliare durante questo ultimo anno. Ricordiamo che il Coronavirus ha provocato la perdita del lavoro per 144 mila persone in Italia: il crollo del PIL ha portato il nostro Paese a provvedere con delle misure di emergenza non solo per gli aiuti statali pubblici, ma anche per quanto riguarda gli affitti.
Parliamo degli sfratti al tempo del Covid-19. Il Decreto Milleproroghe conferma il blocco degli sfratti per morosità fino al prossimo 30 Giugno. Durante questo ultimo anno questo Decreto è stato criticato da alcune parti. Ci potreste spiegare cosa comporta in termini di relazione tra propietario e affittuario?
«Indubbiamente la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili per morosità, ha generato una contrapposizione tra proprietari e inquilini, di fatto, incidendo pesantemente sulle dinamiche che portano all’abbandono coattivo dell’abitazione.
I proprietari, infatti, hanno avvertito questa scelta del Governo come una vera e propria violazione del diritto di proprietà, soprattutto perché a fronte del fatto che il proprietario non potrà riottenere la disponibilità del bene, non è stato previsto, quale contraltare, alcuna forma di ristoro e addirittura il proprietario dovrà continuare a sostenere i costi correlati alla proprietà dell’immobile. Indubbiamente questo Decreto non realizza un corretto bilanciamento tra le opposte esigenze dei conduttori e dei proprietari di immobili. L’iniziativa del decreto da' ossigeno agli inquilini che si sono resi morosi, pre e post pandemia ( essendo un provvedimento generalizzato senza distinguo ante e post covid) mentre è un "boccone amaro" per i proprietari, sempre più sfiduciati dal concedere in locazione i propri immobili a fronte di una totale assenza di tutele.»
Cosa succederà dopo il 30 Giugno se la Cassazione non prolungasse di nuovo il blocco degli sfratti? Come dovrebbero comportarsi tutti quei cittadini che non saranno in grado di provvedere al pagamento dell’affitto?
«Innanzitutto noi professionisti che conosciamo bene le lungaggini delle procedure di esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, siamo molto preoccupati di cosa potrà accadere dopo il 30 giugno 2021 qualora, scongiurata un ulteriore la proroga, si ripartisse con le esecuzioni. Infatti, sarebbe opportuna una semplificazione dell'iter procedurale per evitare che l'enorme quantità di procedure esecutive, rimaste bloccate per oltre 1 anno, intasino gli ufficiali giudiziari preposti ad eseguire gli sfratti, con conseguente ulteriore svilimento dei tempi di rilascio per i proprietari. Per gli inquilini che si troveranno in difficoltà nel pagamento del canone di locazione a causa della difficile congiuntura economica generata dalla pandemia è opportuno che il Governo provveda ad una implementazione delle forme di welfare già vigenti, penso al fondo per la morosità incolpevole e ad un potenziamento dell'edilizia pubblica in grado di ospitare le famiglie bisognose.»
Ringraziamo lo Studio Legale Misuraca Bonfiglioli per averci dato dei chiarimenti riguardo questo argomento così rilevante, soprattutto negli ultimi tempi.
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