Equitalia e le "cartelle pazze": facciamo chiarezza e diamo una soluzione

Se vi siete visti recapitare una cartella per debiti vecchi, o per somme già pagate, o semplicemente non dovute in virtù di agevolazioni, ecco l'articolo che fa per voi!

11 FEB 2016 · Tempo di lettura: 2 min.
Equitalia e le "cartelle pazze": facciamo chiarezza e diamo una soluzione

Oggi su "Il Giornale" è apparso un titolo a caratteri cubitali circa le presunte cartelle false recapitate da Equitalia a più o meno ignari cittadini. Sicuramente si tratta di una campagna mediatica e non sta a noi affermare quanto ci sia di vero.

Tuttavia ultimamente Equitalia - che è un mero concessionario addetto alla riscossione, non è un ente impositore bensì un'azienda privata a scopo di lucro, si badi bene - ha inviato una serie di cartelle ai contribuenti per somme già pagate (anche parzialmente), prescritte o indebite (perché magari si è goduto di un'agevolazione).

Perché è stato fatto ciò?

Equitalia, come detto, è un'azienda privata a scopo di lucro: i suoi guadagni dipendono dalle cartelle effettivamente incassate. Facendo invii massivi di cartelle per somme prescritte o non dovute, con un'operazione eticamente scorretta ma giuridicamente possibile, ha intimato ai contribuenti - spesso ignari dei propri reali diritti - il pagamento delle somme. Questo perchè diritti come la prescrizione o l'eccezione di indebito o il difetto di atto esecutivo devono esser fatti valere dalla parte debitrice necessariamente.

In tale maniera decine e forse centinaia di persone, anziché consultarsi con il proprio avvocato o il proprio commercialista, si sono recati ad Equitalia e si sono visti rispondere: "può fare una comoda rateizzazione!"

Cosa comporta il pagamento del debito o la rateizzazione dello stesso?

Anche in presenza di cause estintive del debito o di difetti del titolo esecutivo, il pagamento o la rateizzazione comportano un riconoscimento e una conseguente accettazione del debito, con decadimento dei diritti di prescrizione e di azione in opposizione: in buona sostanza, si fa un regalo ad equitalia, in quanto si fa rivivere un debito scaduto o non più esigibile

A quanti anni ammonta la prescrizione? E cosa succede se non la si fa valere?

La prescrizione per i crediti tributari è di 5 anni dal momento in cui il carico viene iscritto a ruolo (dato ricavabile dalla cartella). Se la prescrizione o altro difetto del titolo non sono fatti valere, Equitalia, anche per un credito prescritto o inesigibile, può avviare azioni esecutive a carico del debitore ( ipoteche, pignoramenti ecc. )

Qual è la soluzione?

La soluzione, nel caso in cui ci si trovi davanti a crediti prescritti, già pagati o comunque non dovuti, è avviare un ricorso in autotutela o un procedimento di sgravio. La procedura puó essere fatta dal singolo cittadino, ma data la complessità della normativa fiscale (e le sanzioni se la procedura non viene fatta correttamente), è bene rivolgersi a un avvocato, il quale, con costi accessibili, vi aiuterà nella vostra pratica. I tempi sono tra i 60 e i 220 giorni, al termine dei quali, se l'amministrazione non risponde, il ricorso si ha per accolto e il debito per estinto.

Confidando di esser stati d'aiuto, restiamo a vostra completa disposizione.

Scritto da

Studio Legale Scavo

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