L’affidamento materialmente condiviso

L'affidamento materialmente condiviso è da preferire, nella maggior parte dei casi, a quello esclusivo.

11 GIU 2018 · Tempo di lettura: min.
L’affidamento materialmente condiviso

La Società italiana scienze forensi ha dato la sua opinione sui vantaggi del cosiddetto affidamento materialmente condiviso. Cos'è la "physical joint custody"?

Secondo il principio della bigenitorialità, l'affidamento condiviso dei figli è da preferire a quello esclusivo. Recentemente, la Società italiana scienze forensi ha commentato le Linee Guida Sezione Famiglia del Tribunale di Brindisi in merito al cosiddetto affidamento materialmente condiviso.

Affidamento materialmente condiviso: di cosa si tratta? Quali sono le differenze con gli altri tipi di affidamento?

Innanzitutto, è necessario ricordare le differenze presenti fra affidamento esclusivo e condiviso. Quando i genitori non convivono, ad esempio in caso di separazione, il giudice decide a chi affidare i figli. Questa decisione può portare all'affidamento esclusivo dei figli a solo uno dei due coniugi. L'altro genitore ha la possibilità di vedere il proprio figlio ma ha meno potere decisionale. Ormai, questo tipo di affidamento viene scelto in condizioni particolari, ad esempio nel caso in cui ci possano essere conseguenze negative per l'interesse del minore. Nel caso dell'affidamento condiviso, invece, i figli vengono affidati a entrambi i genitori che dovranno prendere di comune accordo tutte le principali decisioni riguardanti i bambini.

Il cosiddetto "affidamento materialmente condiviso", denominato in inglese "physical joint custody", secondo quanto riporta il documento della Società italiana scienze forensi:

"prevede tempi paritetici o equipollenti di frequentazione dei figli, non più di due terzi e non meno di un terzo del tempo con ciascun genitore […] restituisce una migliore sistemazione alla famiglia divisa influenzando notevolmente la soddisfazione per lo stile di vita di tutti i membri e riducendo sia il rischio di perdita definitiva del contatto con un genitore sia la conflittualità intergenitoriale a lungo termine". Dunque, l'affidamento materialmente condiviso cerca di trovare un equilibrio nei tempi di frequentazione fra i genitori e i rispettivi figli.

La Società italiana scienze forensi, nel suo commento, ha preso in considerazione diversi studi che avvalorano i vantaggi di questo tipo di affidamento condiviso. La comunità scientifica e giuridica, come il Consiglio dell'Ordine degli Psicologi o l'Assemblea Parlamentare del Consiglio Europeo, infatti, considera che l'affidamento materialmente condiviso è da preferire, nella maggior parte dei casi, a quello esclusivo. Oltre ad avere benefici sulla crescita dei figli, inoltre, il physical joint custody ridurrebbe anche la conflittualità all'interno della coppia genitoriale.

Oltre ai pareri di diversi studi scientifici e giuridici, inoltre, l'opinione positiva della Società italiana scienze forensi sull'affidamento materialmente condiviso si basa anche sull'esperienza di altri stati nella relazione fra il tipo di affidamento scelto e i risultati nella crescita dei figli. Ecco i principali dati condivisi:

  • la Svezia è il paese in cui esiste la maggior percentuale di affidi in alternanza, il 40% del totale contro il 2% dell'Italia;
  • altri paesi o regioni più vicini a noi, geograficamente e culturalmente, hanno aumentato il numero degli affidamenti materialmente condivisi. In Catalogna, ad esempio, in 5 anni, la percentuale è aumentata dal 10 al 40%;
  • in Australia, la nuova legge sull'affido materialmente condiviso del 2006 ha permesso di ridurre il conflitto intergenitoriale.

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