Prescrizione bollo auto in tre anni
Qualche giorno fa Equitalia mi ha notificato la richiesta di pagamento del bollo auto dell'anno 2013, ma assolutamente in ritardo.
Qualche giorno fa ho ricevuto una cartella di pagamento, relativa al mancato pagamento del bollo auto per l'anno 2013, di una vettura che non possiedo più da anni, inoltre. Ma hanno sbagliato, perché se non si è pagato il bollo auto 2013 e fino al 31 dicembre 2016 non è stata emessa nessuna cartella esattoriale in merito, il debito è prescritto.
Questo significa che, se come me, riceverai una cartella nell'anno 2017, relativa al bollo auto 2013, non dovrai assolutamente pagarla. Se, per esempio, il bollo non pagato scadeva il 20/03/2013, la data entro la quale potrà arrivare la cartella esattoriale è il 31/12/2016, perché Il conteggio va fatto aggiungendo tre anni, ma che scadono con l'anno solare, il 31 dicembre, quindi.
Il calcolo degli anni necessari alla prescrizione è stato confermato unanimemente dalla giurisprudenza: dal Tribunale di Cosenza, ad esempio, con la sentenza n. 1711/2015, dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23397/2016 e n. 593/2017, che hanno confermato che, in caso di omesso versamento del bollo auto, la cartella di pagamento andrà notificata entro 3 anni dalla notifica dell'accertamento, in difetto tale tributo sarà prescritto.
Il 31 dicembre del 2016, quindi, è caduto in prescrizione il mio bollo auto relativo all'anno 2013; ora dovrò solo convincere la Commissione Tributaria delle mie ragioni. Quello che mi stupisce è il fatto che l'Agenzia delle Entrate e l'Agente della Riscossione, Equitalia S.p.A., nonostante siano a conoscenza dell'intervenuta prescrizione, notifichino comunque la sanzione, provando a recuperare dei danari non dovuti, secondo le nostre leggi.
Con me gli è andata male, comunque, esercitando io il mestiere di avvocato, non sarà difficile, quindi, proporre un ricorso in Commissione Tributaria per ottenere giustizia; ma un privato cittadino, al mio posto, la maggior parte delle volte, ragionando sul da farsi, penserà. "mi conviene pagare una somma così esigua, anche se preferirei spendere io quei soldi, ma tanto sarà più il compenso richiesto dall'avvocato, che il pagamento della sanzione".
Bene, vi consiglio, invece, di rivolgervi ad un collega avvocato, che richiederà un compenso assolutamente proporzionato al valore della causa; fidatevi degli avvocati, la maggior parte di noi pensano prima al bene del cliente, che alla propria parcella!