Tariffe
sono usciti i nuovi tariffari del Consiglio Nazionale Forense e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
Salve a Tutti.
In una società sempre più improntata alla competitività, con un'enorme offerta di servizi messi a disposizione di coloro i quali sono alla ricerca prestazioni, soprattutto di carattere professionale, quali quelle legali, mi sembra doverso pubblicare una notizia che penso possa essere d'aiuto a tutti i fruitori di tali servizi ed anche di coloro i quali tali servizi hanno scelto di offrire.
Ebbene in data 26.4.18 sono stati pubblicati, sulla Gazzetta Ufficiale,in concerto con il Consiglio Nazionale Forense, i nuovi tariffari per gli avvocati.
La modifica maggiore, presente nelle nuove tariffe, riguarda l'inserimento di una tabella per la determinazione dei compensi, suddivisa per le singole fasi del procedimento in materia di Mediazione civile e/o Negoziazione assistita. Tale inserimento, non di poco conto, risulta nuovo ed estremamente utile per determinare il compenso del legale in qualle speciali procedure, previste già da parecchi anni.
Altra novità riguarda la possibilità, da parte dell'organo giudicante, di aumentare e/o diminurie il compenso spettante all'avvocato, mantenendosi inderogabilmente all'interno di due parametri, di minima e di massima (espressi in percentuale).
Anche in caso d'assistenza di più soggetti, da parte di un solo Legale, sono stati inseriti dei nuovi parametri (in termini di maggiorazione e/o diminuzione) che rendono la determinazione delle somme dovute assolutamente più certe in fase di liquidazione giudiziale.
lo stesso dicasi per le prestazioni stragiudiziali.
Le nuove tabelle sono per lo più un'integrazione delle tabelle Ministeriali già in vigore dal 2014. (ovvero quelle previste dal DM. del 10.3.2014 n.55).
L'utilizzo di tali tabelle, sia in sede giudiziale che stragiudiziale, ma soprattutto in fase di elaborazione di costi, da parte dell'utilizzatore finale, è uno strumento assai utile, anche alllo stesso legale per evitare spiacevoli controversie con il cliente che richiede l'opera di prestazione intellettuale professionale.
Tale applicazione dirimerebbe, alla fonte, annose diatribe sulla quantità della prestazione fornita dal professionista, a tutto vantaggio della qualità del servizio offerto, evitando così inutili "patteggiamenti" di somme, in sfregio ad un'attività ancora da svolgere.
Buona lettura