Vishing, la truffa via telefono
Come funziona il vishing e come difendersi?
Internet ha moltiplicato in maniera impressionante le possibilità di commettere truffe. Il fenomeno del "phishing", ad esempio, permette di rubare i dati personali degli utenti attraverso l’invio di email, link e offerte ingannevoli. Tuttavia, le truffe non sono presenti solamente online. C’è chi si dedica ai "vecchi" mezzi di comunicazione, come il telefono, per esempio. Una nuova tipologia di truffa, infatti, è il cosiddetto "vishing", una parola formata da due termini inglesi, “voice” (voce) e proprio “phishing”. Il vishing, in realtà, non è una novità, anche se negli ultimi anni, le tecniche sono diventate più sofisticate grazie all’uso di internet. È una truffa “importata” principalmente dagli Stati Uniti e dal Regno Unito ma che si sta già diffondendo in tutta Europa negli ultimi anni.
L’obiettivo è esattamente lo stesso del phishing: rubare i dati personali e, soprattutto, poter sottrarre i dati della carta di credito. Proprio alla fine dell’anno scorso è stata arrestata una banda di sei persone nella zona di Napoli che si dedicava a mettere in atto questa truffa in tutta Italia, rubando più di un milione di euro in carte di credito rubate.
Ma come funziona esattamente il vishing? Il tutto comincia con una semplice chiamata del truffatore che può spacciarsi, ad esempio, per un dipendente di un istituto di credito o per un poliziotto. In questo modo, dopo aver conquistato la fiducia della vittima, la persona che mette in atto la truffa cerca di farsi confermare alcune informazioni personali sensibili, ad esempio, il numero del pin della sua carta di credito. La scusa, spesso, è proprio quella di evitare una truffa e proteggere la sicurezza del conto bancario. In più, spesso i truffatori sono in possesso del numero della carta di credito della vittima, carpito solitamente attraverso mezzi informatici di social engineering o attraverso furti presso i centri di smistamento delle poste.
Cosa fare per difendersi da questo tentativo di imbroglio? La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha fornito tre consigli fondamentali per potersi proteggere da queste telefonate fraudolente:
- Diffida di numeri di telefono che non conosci tramite i quali ti vengono fatte richieste riguardanti dati personali, bancari, codici di sblocco;
- Non fornire, ovviamente, le credenziali di accesso ai propri servizi bancari online;
- Contatta il più vicino ufficio di Polizia per segnalare quanto avvenuto e ricevere utili e ulteriori consigli.
Questi consigli sono utili, più in generale, per tutti i tipi di truffe simili. Un altro tentativo di furo che avviene via telefono però questa volta via sms, ad esempio, è il "smishing". Attraverso un messaggio, infatti, i truffatori cercano di convincere la vittima a collegarsi a un sito web per poter usufruire di una promozione allettante. Tuttavia, accedendo alla pagina, in realtà, si accede a un sito clone, ossia a un sito web che assomiglia quasi completamente a quello di un istituto bancario ma che in realtà serve a rubare i dati personali sensibili dell’utente.
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